Ampliamento della Gedit:
Calcinato ricorrerà al Tar
per bloccare l’operazione

Polemiche a Calcinato sull’ampliamento concesso alla Gedit
Polemiche a Calcinato sull’ampliamento concesso alla Gedit
Polemiche a Calcinato sull’ampliamento concesso alla Gedit
Polemiche a Calcinato sull’ampliamento concesso alla Gedit

Sembra proprio essere il ricorso al Tar la strada che il Comune di Calcinato intende scegliere per salvaguardare il proprio territorio, dopo il via libera regionale all’ampliamento della discarica Gedit di via Cavicchione in frazione Calcinatello. «Con il nostro legale stiamo valutando se agire in sede giudiziaria prima o dopo il prossimo 1° dicembre, quando sarà in discussione al Consiglio di Stato l’indice di pressione» dichiara il sindaco Marika Legati. Tale indice, se confermato, consentirebbe l’introduzione di un limite di localizzazione delle discariche, legato alla saturazione del territorio. «Nell’aria che respiriamo - sottolinea il primo cittadino - ci sono condizioni di criticità, connesse principalmente a non conformità rispetto a limiti tecnico-normativi e comparativi, sia in termini di Pm10, sia in termini di emissioni. Inoltre uno studio di valutazione dell’impatto sulla salute pubblica del progetto di ampliamento di una discarica presentato dalla stessa Gedit evidenzia che l’area della popolazione di ben tre comuni Calcinato, Bedizzole e Mazzano è già caratterizzata da un rischio più alto per alcune patologie, specialmente respiratorie, rispetto ad altre contermini e ai dati generali della regione; dunque l’ampliamento potrebbe contribuire a incrementare i rischi di un’area che la stessa ditta riconosce già caratterizzata da condizioni di criticità per la salute».

IL PROGETTO prevede l’innalzamento della quota di due vasche, già colmate, per altri 180mila metri cubi di rifiuti speciali e il riempimento di un nuovo bacino con altri 400mila metri cubi. Dalla frazione di Calcinatello giunge infine la voce di Roberto Sigurtà, portavoce del Comitato Salute Ambiente, che esprime «disappunto e rabbia per la decisione di smaltire qui altri 600 mila metri cubi di rifiuti industriali non pericolosi, che avranno un notevole impatto sulla qualità dell’aria, dell’acqua, del suolo e del nostro territorio ormai allo stremo, come sottolineava anche la conclusione della valutazione dell’impatto sulla salute pubblica di Ats allegata alla pratica di concessione dell’ampliamento». F.MAR.

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