Argini e bonifiche:
il fiume Chiese
finisce sotto i ferri

Dopo l’estate al «veleno», un autunno a rischio smottamenti. Non c’è davvero pace per il fiume Chiese che negli ultimi cinque mesi ha dovuto fronteggiare uno stillicidio di episodi di inquinamento e tenuta ambientale. La lunga siccità ha lasciato i segni sulle sponde del fiume provocando delle lesioni che in caso di un brusco aumento della portata rischiano di provocare straripamenti e alluvioni. Per prevenire il rischio idrogeologico e mettere in sicurezza l’alveo sono iniziati in questi giorni i lavori di risanamento delle sponde tra Acquafredda e Visano. L’operazione, in realtà, era attesa da qualche anno. Posticipata all’estate scorsa è nuovamente slittata a causa delle secche. Ora finalmente sono stati aperti i cantieri.

L’Aipo-Agenzia interregionale per il fiume Po, nel programma triennale delle opere pubbliche, ha stanziato dei fondi per realizzare le operazioni lungo il corso d'acqua che attraversa anche la Bassa. I lavori dureranno al massimo 60 giorni. Quello avviato nella Bassa è il primo progetto del piano triennale 2017-2019. Gli interventi proseguiranno sulla sponda sinistra del fiume Chiese fino a Montichiari, grazie a un investimento di 150 mila euro. A Ghedi sono in agenda le bonifiche per smaltire i rifiuti provenienti dallo sgrigliatore automatico della vasca di laminazione delle piene del torrente Garza. In questo caso il budget stanziato è di 30 mila euro spalmati nel trienno. In un contesto del genere, però, il problema siccità è un argomento che tiene banco nella Bassa e l'ex sindaco di Acquafredda, Fulvio Rosa, ha lanciato una proposta agli amministratori dei Comuni che si affacciano sul fiume Chiese.

«Sarebbe indispensabile fare uno studio lungo le aste dei fiumi - spiega Rosa - in modo da individuare dei siti che potrebbero prestarsi alla realizzazione di mini-invasi, mediante sbarramenti a valle di zone in cui il letto si allarga, così da consentire la formazione di piccoli bacini. Questi invasi si riempirebbero nei periodi di pioggia, costituendo preziose riserve per i corsi soggetti alla siccità».

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