Arte sacra in Africa Il quadro di Tassoni illumina la missione

di M.MA.
Franco Tassoni con la moglie
Franco Tassoni con la moglie
Franco Tassoni con la moglie
Franco Tassoni con la moglie

Per la sua devozione ha concluso a gennaio un dipinto di sei metri per 3,5 nelle aule di catechismo. Ora il pittore di Roccafranca Franco Tassoni ha deciso di portare in Africa la sua arte, dopo la richiesta struggente arrivata dal concittadino Giovanni Fassoli. Per capire cosa c’è dietro quest’opera, un ritratto di papa Giovanni XXIII, bisogna tornare indietro di cinquant’anni, quando Fassoli frequentava il seminario, poi lasciato per costruirsi una famiglia, dove conobbe il padre Giacomo Palagi. Un uomo che lasciò Brescia per vivere in una missione dove ancora oggi i bambini percorrono sei chilometri per portarsi a casa un secchiello d’acqua da cui bere e con cui lavarsi. «È stata una storia che mi ha scioccato e conquistato al tempo stesso: là il bene e l’amore esistono ancora in senso pieno - spiega Fassoli -. Quattro anni fa ho ripreso i contatti con padre Giacomo, che era mio insegnante di teologia. Da allora ogni anno sono sceso in Mozambico». Il quadro, 80 centimetri per 1 metro di altezza, è un ritratto di papa Giovanni XXIII a cui è dedicata anche la parrocchia della missione del comboniano. «Quando ho visto che in una chiesa tanto povera c’erano i ritagli di Famiglia Cristiana per abbellire con icone sacre il tempio ho chiesto a Franco di intervenire». Oltre alla figura del papa, l’opera raffigura la sua casa natale, la chiesa della missione, i simboli dell’eucarestia e la basilica di S. Pietro. «Ho voluto dipingere un papa atipico, già per la sua bontà - spiega Tassoni - ma anche nella sua sofferenza degli ultimi mesi di vita e con una espressività che resta comunque assoluta». •

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