Bompensiero spegne
il fuoco di San Vincenzo

Bompensiero: un’immagine di repertorio del tradizionale falò
Bompensiero: un’immagine di repertorio del tradizionale falò
Bompensiero: un’immagine di repertorio del tradizionale falò
Bompensiero: un’immagine di repertorio del tradizionale falò

Mancherà un essenziale elemento di suggestione quest’anno dalla sagra di San Vincenzo; e non sarà per colpa delle pm10 schizzate alle stelle. Questa sera alle 20 il parroco di Villachiara, al quale è affidata la cura dei pochi fedeli rimasti nel borgo in riva all’Oglio, celebrerà la messa in onore del patrono, ma al termine della funzione non ci sarà la tradizionale processione dei fedeli e non verrà acceso il falò per celebrare il martirio subito da San Vincenzo.

La scarsità di alberi negli ormai altrettanto scarsi boschi di pianura, unita al numero esiguo di persone in grado di allestire la pira, ha fermato una tradizione cara alla comunità perchè, come ricorda lo storico locale Paolo Zanoni, «il fuoco e il calore da esso sprigionato servono a esorcizzare la brutta stagione e la buona riuscita del rito vale anche da auspicio per l’anno appena iniziato».

La frazione aveva dovuto rinunciare al falò anche nel gennaio 2003, ma poi «i volonterosi abitanti di Bompensiero, ripensando alla pazza estate che ne era seguita, avevano deciso di riprendere la tradizione dei padri. Fino all’anno scorso, mentre le fiamme divampavano altissime dal traliccio triangolare che gli abitanti della frazione, con l’aiuto dei volontari del capoluogo e di borghi vicini avevano creato e guarnito di fascine, di paglia, di canne secche di palude, i cacciatori sparavano sulle taniche di benzina nascoste tra la paglia per dare nuova esca al fuoco. I colpi di fucile sostituivano il crepitio degli arbusti di ginepro ormai del tutto scomparsi dai boschi in riva al fiume.

In effetti è sempre più difficile trovare nella campagna intorno a Bompensiero, che è tutta compresa nel Parco dell’Oglio a protezione degli alberi rimasti, i tre tronchi alti e dritti necessari per erigere il traliccio. Inoltre nelle poche case che, dietro il caratteristico portone, si affacciano sulla strada che si prolunga fino al fiume, sono rimasti non più di una ottantina di agricoltori e pendolari. R.C.

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