Caccia illegale, sindaco di Montirone nel mirino

di Paolo Baldi
Il materiale sequestrato ieri dai carabinieri forestali
Il materiale sequestrato ieri dai carabinieri forestali
Il materiale sequestrato ieri dai carabinieri forestali
Il materiale sequestrato ieri dai carabinieri forestali

Sta per andare in archivio un’altra settimana pesante sul fronte degli illeciti venatori, e questa volta l’elenco fatto di fucilate illegali, specie protette detenute o abbattute, trappole e reti si è arricchito con una mini parata di amministratori, in carica o meno, che hanno rimediato un verbale. Sempre grazie ai carabinieri forestali coordinati dal comando provinciale e appartenenti alle stazioni di Gavardo, Vobarno, Iseo, Gardone Valtrompia e Bagolino-Vestone.

In primo piano, ieri mattina, la denuncia per concorso nel reato di utilizzo di mezzi di caccia vietati del sindaco di Montirone. Francesco Lazzaroni è stato sorpreso dai carabinieri forestali di Gavardo e dalle guardie volontarie della Provincia: era nel capanno del fratello, e quest’ultimo stava cacciando usando un richiamo elettroacustico azionato da un telecomando custodito in tasca, e aveva con sè un fucile semiautomatico (in tutto le armi presenti erano due) privo del fermo per la limitazione del numero di colpi nel caricatore. Anche il sindaco Lazzaroni è titolare di licenza di caccia, e non poteva ignorare di essere di fronte a un reato: ed ecco spiegato il suo coinvolgimento.

Giorni fa, invece, gli agenti dell’ex Cfs di Iseo hanno sorpreso su una tesa di 35 trappole per uccellagione, i «sep», un ex consigliere comunale di opposizione di Sale Marasino che era stato anche ai vertici dell’Ente morale salese che gestisce l’asilo infantile del paese. Il giorno prima nelle trappole dell’uccellatore, già alle prese in passato col medesimo illecito, c’erano alcuni pettirossi straziati, ma dalla perquisizione domiciliare non è emerso nulla, il che farebbe supporre l’esistenza di una mini rete a conduzione familiare per lo smercio della selvaggina.

Passando ai cacciatori-bracconieri «normali», l’elenco delle violazioni scoperte in questa settimana è impressionante. Curioso, per esempio, il caso scoperto a Passirano: un ottantenne titolare di un capanno era a caccia con un amico più giovane. Peccato che quest’ultimo non avesse la licenza e che i due, pur avendo 20 tordi da richiamo a disposizione stessero utilizzando un vietatissimo fonofil grazie al quale avevano appena abbattuto 22 uccelli.

PRIMA dell’operazione di ieri a Montirone, gli agenti gavardesi hanno denunciato all’alba un cacciatore sorpreso alla Fascia d’Oro con un richiamo elettronico per quaglie, e nelle ore successive ne hanno verbalizzato un altro che a Berniga di Roè Volciano aveva piazzato una gabbia trappola con un lucherino come esca sulla finestra del suo rustico, mentre nei giorni precedenti ne avevano colpiti altri due a Calvagese per il possesso di richiami elettroacustici e di uccelli vivi protetti (oltre che per un capanno illegale troppo vicino alla strada). Infine, insieme ai colleghi di Vobarno hanno concluso la giornata perseguendo un uomo di Peracque di Villanuova che aveva dato fuoco alla vegetazione di un piccolo campo di proprietà.

Nell’elenco ci sono anche i carabinieri forestali di Gardone e Bagolino-Vestone: nel primo caso hanno individuato il proprietario di ben 44 «sep»; nel secondo un cacciatore uccellatore al quale hanno sequestrato fucile e 7 trappole per l’avifauna.

Corposa, infine, l’attività dei militari del comando stazione di Vobarno, i quali ieri mattina hanno bloccato dopo un appostamento un capannista che a Bione aveva piazzato tre reti da dieci metri l’una (uccidendo 4 pettirossi) vicino al suo sito di caccia, mentre nei giorni scorsi hanno individuato ad Agnosine prima un mogratorista che utilizzava il solito fonofil, poi un collega con 10 cesene identificate da anellini contraffatti e usate come richiamo al capanno. Infine, tornando sul territorio di Bione c’è stata anche la verbalizzazione dell’ennesimo cacciatore da appostamento che gestiva un «coro» illegale fatto di cardellini, lucherini e frosoni. In tutto fanno 14 denunce in una settimana; 15 con l’incendiario.

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