È un dolcissimo esemplare di razza springer spaniel, il cane salvato dalle fiamme del disastroso incendio che nel pomeriggio di giovedì ha avvolto l’ala sud e gli attigui fienili della cascina Mezzullo, a Quinzano. «Tequila» è l’unico dei quattro cani sopravvissuto al rogo: due esemplari di bracco sono morti carbonizzati, mentre un altro esemplare di spaniel è rimasta soffocata dal fumo. Salva anche Luna, una meticcia che in quel momento si trovava lontana dalle fiamme. Tequila invece è vivo grazie al coraggio dei Vigili del fuoco che lo hanno recuperato fra le fiamme: il video che riprende gli operatori del 115 che ossigenano il cane con una delle loro maschere è diventata virale sulla rete. In poche ore il filmato postato da Nicola Stella, grazie all’effetto domino delle condivisioni è stato visualizzato quasi 7 mila persone. «Tequila», già ribattezzato dal popolo social il «cane che visse due volte», è di proprietà di Ernesto Cò, custode ed unico residente nel cascinale. Con altri tre cani era al riparo nel garage, accanto a un trattore del quale è rimasta solo la carcassa annerita. Il fumo denso e le fiamme alte hanno impedito di liberarli. Lo spaniel è stato invece tratto in salvo: a prendersi cura di lui il sindaco veterinario Andrea Soregaroli. «Ho solo dato una mano – si schermisce -. Lo hanno salvato due volontari dei Vigili del fuoco, molto bravi, che hanno provveduto a somministrargli aria col loro boccale e a cercare di farlo rinvenire con acqua fredda. Il cane, che sembrava ormai perso, con respiro irregolare e senza riflessi corneali, si è ripreso – racconta Soregaroli -. Non avendo a disposizione dei farmaci, è stato poi chiamato un collega che gli ha somministrato dei farmaci salvavita».
IERI MATTINA lo spaniel era ancora nell’ambulatorio veterinario, ma fuori pericolo. Tutti al sicuro anche i 2 mila maiali, ospiti delle porcilaie dei fratelli Cornetti, erette appena oltre il fienile andato a fuoco. I fratelli, con figli, nipoti, dipendenti e con tutti i trattori e carica letame a loro disposizione, hanno lavorato per tutta la giornata per rimuovere quel che restava delle 800 balle fumanti e portare il fieno a finire di bruciare in aperta campagna, mentre gli idranti dei Vigili del Fuoco hanno scaricato fino a sera sul rogo l’acqua attinta dalla roggia Battista.
LA CASCINA MEZZULLO è stata fino agli anni ’70 un importante punto di produzione del tabacco. Oggi vi abita solo il custode ed è utilizzata nella parte nord come ricovero macchinari da un’azienda agricola di Quinzano, mentre i fratelli Cornetti hanno in affitto l’altro lato, con gli ex portici per l’essiccazione delle foglie di tabacco, trasformati in ricovero per il fieno. Il rogo ha distrutto il fienile e l’ala confinante della cascina, compresa la casa del custode. Le operazioni di spegnimento che si sono protratte fino a ieri pomeriggio hanno richiesto un imponente schieramento di forze: nel momento di maggiore mobilitazione a Quinzano sono state impegnate 17 squadre di Vigili del fuoco. Quanto alle cause del rogo, non viene esclusa l’autocombustione anche se «il fieno non è mai stato così ben secco come quest’anno – osservano i fratelli -. Forse c’è stato un corto circuito in cascina e da lì l’incendio si è esteso al fienile».