Cava spostata, BreBeMi presenta il conto

di Massimiliano Magli
L’autodromo: la cava è stata aperta nell’area di pertinenzaIl palazzo comunale di Castrezzato alle prese con la grana BreBeMi
L’autodromo: la cava è stata aperta nell’area di pertinenzaIl palazzo comunale di Castrezzato alle prese con la grana BreBeMi
L’autodromo: la cava è stata aperta nell’area di pertinenzaIl palazzo comunale di Castrezzato alle prese con la grana BreBeMi
L’autodromo: la cava è stata aperta nell’area di pertinenzaIl palazzo comunale di Castrezzato alle prese con la grana BreBeMi

A poche ore dai timori espressi dalla minoranza sui rischi di una maxi richiesta di risarcimento, la beffa milionaria è diventata realtà. I legali della BreBeMi hanno affondato il colpo e per l’Amministrazione comunale di Castrezzato, si apre una fase molto delicata che potrebbe avere pesanti ricadute sulla collettività.

AL COMUNE è stato recapitato un decreto ingiuntivo, ovvero il «conto» di quanto è ritenuto dovuto per lo spostamento della cava di prestito aperta per la costruzione dell’autostrada privata più sostenuta dal pubblico dalla zona Nord del paese, dove BreBeMi conserva ancora un sito edificabile in ambito commerciale, alle aree dell’autodromo. Spazi che avrebbe dovuto essere pagati da Cave di Castrezzato, oggi proprietaria e titolare di quell’escavazione, ed eventualmente in sua vece dal municipio. Ma del milione e 600 mila euro previsti non si è visto ancora un euro, così Autostrade lombarde (la società operativa di cui Brebemi possiede oltre l’80% del capitale) ha finito per bussare alla cassa comunale, garante dell’operazione finanziariamente forse più singolare che sia mai stata attuata nell’Ovest Bresciano.

Infatti, per l’impegno messo nero su bianco da Cave di Castrezzato, Comune e BreBeMi per spostare la cava dalla zona Nord a quella a ridosso dell’autodromo (con gran parte dei costi imputabili all’acquisto delle superfici dagli agricoltori) non è stata prevista alcuna fideiussione a carico della società estrattrice, che ancora oggi detiene proprietà e uso della zona scavata.

Il sindaco Gabriella Lupatini ha preferito non entrare nel merito della vicenda: «Attendo di parlare con i miei legali e di accertare la presenza del decreto. Comunque i miei commenti e le mie azioni si esprimeranno solo a livello legale. Ricordo che la partita con BreBeMi, come già discusso con la società autostradale nei giorni scorsi, è ben più ampia ma non intendo promuovere controversie a mezzo stampa».

Lupatini ha ricordato che la somma era comunque prevista a bilancio come eventuale imprevisto per il mancato pagamento da parte di Cave di Castrezzato. Ma quando le ricordiamo che Ettore Bonara, alla guida di Autodromo e Cave di Castrezzato, è lo stesso che annuncia un rilancio dell’impianto automobilistico ammette: «Lo so, la situazione è paradossale, e forse ora sarebbe bene portare avanti entrambe le cose e non pensare solo al business motoristico».

IL CONSIGLIERE di minoranza Mariapaola Bergomi era in consiglio giovedì: «Nonostante la mia interrogazione sulla vicenda il sindaco ha negato qualsiasi novità. Voglio sperare che il silenzio fosse dovuto a una reale mancanza di notizie. In ogni caso, non ha senso rispondere in aula che anche in presenza di notizie non riferirebbe invitandoci a consultare gli atti. Ho condiviso, quando ero in maggioranza, le scelte sulla cava, ora non ha senso fare mistero degli sviluppi con i cittadini». In gioco c’è anche una causa con BreBeMi sulla mancata sede operativa, per cui il Comune ha ottenuto 800 mila euro di acconto e attende 1,2 milioni a saldo.

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