Fatture false, i tentacoli
arrivano nel Bresciano

Un giro di fatture false per 104 milioni di euro scoperto dalla Guardia di Finanza nella Bergamasca registra il coinvolgimento di cittadini bresciani e di alcune cosidette aziende «cartiere».

Di Castrezzato, Flero, Capriano le società che si sono prestate al gioco delle false fatturazioni; al centro dell’indagine, con ruoli diversi: Eleonora Bergamini, bergamasca di origine, ma residente a Capriolo; Michele Tasca di Palazzolo, Emanuele Palini di Ome e Livio Armanelli di Adro.

Spiega il meccanismo allestito il pm di Bergamo: «All’origine vengono create diverse società intestate a prestanomi, reclutati in ambienti disagiati, nullatenenti, malati terminali, pluripregiudicati». Le società intestate ai prestanome «ubicate prevalentemente in provincia di Bergamo e Brescia, hanno le caratteristiche tipiche delle cartiere, quali l’assenza di sede e struttura sociale o completa assenza di dichiarazioni fiscali, ed emettono fatture che permettono alle società annotatrici di abbattere i ricavi».

La Guardia di Finanza del gruppo di Bergamo ha scovato durante le perquisizioni lunghi elenchi, molto ordinati, di prestanome e faccendieri. Ma spuntano anche precise annotazioni delle fatture emesse per operazioni inesistenti da 28 società, bresciane e bergamasche, ma anche di diritto inglese e bulgare.

Suggerimenti