Fiori bianchi e un inno alla vita
per ricordare il sorriso di Omar

di Giancarlo Chiari
Omar Sardini aveva 20 anni Trenzano: i fiori deposti  all’esterno della camera ardente
Omar Sardini aveva 20 anni Trenzano: i fiori deposti all’esterno della camera ardente
Omar Sardini aveva 20 anni Trenzano: i fiori deposti  all’esterno della camera ardente
Omar Sardini aveva 20 anni Trenzano: i fiori deposti all’esterno della camera ardente

Il muro di fiori accumulati nel cortile della casa la dice lunga sulla partecipazione della gente di Cossirano al terribile dolore di Marina e Ludovico Sardini, i genitori di Omar, ucciso nella notte di venerdì da un incidente incredibile: pur non avendo la patente si era messo di nascosto al volante della Mercedes classe A della madre, e si è schiantato contro lo spigolo di un fabbricato di via Cavour, a meno di mezzo chilometro da casa.

MOLTO AMATO per la sua disponibilità e per il suo impegno nel volontariato e in oratorio, Omar è morto sul colpo, e ora la sua salma si trova nel soggiorno di casa, con un cappello da alpino e un gagliardetto tricolore sulla bara. Fuori, nel mare di fiori bianchi, le firme di tutti i coetanei della frazione di Trenzano a fianco alla scritta «Per sempre con noi. Auguri per i venti anni a una classe che vivrà cent’anni. Sei il numero uno».

Pensieri quasi scherzosi per rimuovere un dolore atroce che sembra essere sentito anche da Tyson, il cane della vittima che a muso basso continua a girare in cerca di carezze. Ad accogliere tutti c’è il fratello di Omar, Nicola, che venerdì rientrando si è reso conto per primo del disastro. Riceve chi arriva insieme alla madre con gli occhi gonfi: «Non so spiegarmi perchè proprio lui - afferma Marina -. A questo punto resta solo la fede».

Un amico ricostruisce l’incidente cercando così di spostare almeno un po’ l’attenzione degli amici presenti dalla loro sofferenza, mentre il padre Ludovico è senza pace: è rimasto per ore di fianco al suo ragazzo che, dopo essersi diplomato saldatore, ha iniziato a lavorare con lui come muratore perchè non sopportava l’idea di non fare niente.

A pochi passi c’è l’oratorio, e l’argomento di ogni discorso e il dramma di questo triste weekend di aprile: «Un bravo ragazzo, senza grilli per la testa, sempre pronto a dare una mano, con un sorriso sulle labbra per tutti», ripetono i presenti. E poi l’accenno alla grande passione: «Gli piacevano gli Alpini - racconta un cugino -; gli piacevano più del calcio e andava a tutti i loro raduni quando poteva: ormai era uno di loro».

Questa sera alle 20 in via San Valentino 33 il parroco guiderà la veglia funebre. Domani alle 10, sempre da qui partirà il funerale.

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