Impianto a biogas, l’«ok» spiazza Calcinato

Energia e calore  dai liquami degli allevamenti di tori e dalla pollina
Energia e calore dai liquami degli allevamenti di tori e dalla pollina
Energia e calore  dai liquami degli allevamenti di tori e dalla pollina
Energia e calore dai liquami degli allevamenti di tori e dalla pollina

Flavio Marcolini Nonostante la raffica di pareri negativi, al termine di un estenuante iter autorizzativo la Provincia ha dato il via libera a Calcinato un impianto di biogas, che produrrà energia e calore dal trattamento delle deiezioni di un allevamento di tori. La struttura sorgerà in via Goito 31, in località Cerreto a sud dei Garletti, al confine con Montichiari. Il progetto è stato promosso dalla società Abruzzo Energie di Bolzano che ha previsto un cogeneratore di 200 kW. L’impianto sarà alimentato anche con pollina, ovvero la lettiera degli allevamenti avicoli, e sottoprodotti di origine agroindustriale come melasso e sfarinati. Il biogas ricorrerà a una tecnologia innovativa che punta anche alla riduzione dell’azoto dei reflui. La decisione della Provincia è destinata a fare discutere: il Comune aveva espresso parere contrario al progetto evidenziando che «l’impianto non risulta compatibile con le disposizioni generali e i parametri edilizi del Piano di governo del territorio». In sostanza, urbanisticamente parlando, la località Cerreto non è vocata a ospitare impianti di trattamento di reflui. L’Amministrazione civica aveva ritenuto «il grado di incidenza paesistica del progetto molto alta e sopra la soglia di tolleranza». Di diverso avviso la Provincia: «La struttura è posta all’esterno del perimetro dei 150 metri dal fiume Chiese, quindi in zona non soggetta a tutela paesistica», si legge nell’istruttoria dell’Ufficio Ambiente del Broletto che tuttavia sulla scorta delle «criticità» paventate dal Comune aveva suggerito una revisione del progetto. Nella successiva seduta della conferenza dei servizi, l’Amministrazione civica ha ribadito la sua opposizione invocando di integrare le linee originarie dell’impianto con opere di mitigazione ambientali aggiuntive, costituendo una fascia vegetale più folta e realizzando un filare alberato. LA PROVINCIA ha rotto gli indugi rilasciando il parere favorevole, in quanto le «opere per la realizzazione dell’impianto nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione ed all’esercizio del medesimo di pubblica utilità ed indifferibili ed urgenti». Fra l’altro, l’impianto, alimentato a biogas, avendo una potenza termica nominale complessiva inferiore a 3 mW, non è soggetto ad autorizzazione alle emissioni in atmosfera. I lavori di realizzazione dovranno iniziare nel 2018. Ma l’operazione è già finita nel mirino degli ambientalisti che rimarcano il rischio di un effetto combinato dell’impianto di biogas su un’area già gravata da altre attività ad alto impatto. Calcinato tra l’altro è da oltre un anno alle prese con problemi di molestie olfattive, un tanfo che, come nel caso della vicina Vighizzolo non ha ancora trovato spiegazione. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti