Inquinanti nei fanghi di depurazione «Il Governo lavora a un giro di vite»

di C.REB.

«La soglia di tolleranza degli inquinanti contenuta nei fanghi di depurazione sarà presto riveduta al ribasso, in quanto l'indicazione inserita nel decreto emergenza è una soluzione tampone e non strutturale». Lo annuncia il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli, replicando all’onda di proteste del mondo ambientalista sulla scelta di inserire nel decreto sulla ricostruzione del ponte Morandi di Genova anche una norma che consente di smaltire fanghi con livelli più elevati di quelli stabiliti prima del braccio di ferro tra Regione e Comuni. Il Tar aveva annullato il decreto del Pirellone che aveva innalzato in modo esponenziale i valori limite delle concentrazioni di idrocarburi pesanti nei fanghi per l’utilizzo in agricoltura. Basti pensare che per i rifiuti che finiscono in una discarica di inerti è previsto il limite di 50 milligrammi per chilo di idrocarburi, duecento volte in meno rispetto alla quantità inizialmente autorizzata dalla Regione. La sentenza del Tar ha paralizzato lo smaltimento degli scarti di depurazione costringendo a trovare una exit strategy. «In Conferenza Stato-Regioni era stata individuata una soluzione giudicata peggiorativa dal Governo e la delibera della Lombardia riprendeva proprio il testo dell'ex ministro dell'Ambiente Galletti, consentendo un livello di idrocarburi nei fanghi 10 volte superiore a quello contenuto nell'attuale decreto - spiega Toninelli -. Se il Governo non avesse introdotto questa nuova norma del decreto dell’Emergenza sarebbe stato adottato il testo precedente, con un limite di idrocarburi ammesso ben più alto di quello fissato ora, e conseguenze ben peggiori. L'impegno è adesso di modificare ulteriormente la norma in Parlamento, e il ministro dell’Ambiente Sergio Costa è già al lavoro per un decreto migliorativo». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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