Castrezzato non fa i conti solo con la crudezza della disoccupazione diffusa: l’incertezza economica si fa sentire anche quando si tratta di organizzare momenti di festa collettivi. Così il sindaco può affermare «credo sia in gran parte frutto della crisi» commentando il fallimento della «cena in bianco» che si doveva tenere ieri sera nella cornice di piazza Pavoni.
UN EVENTO ben pubblicizzato, che era stato organizzato anche lo scorso anno, ma che deve fare i conti, evidentemente, con una recessione che colpisce sempre più tasche. I conti sono lì da vedere: servivano almeno 200 prenotazioni per giustificare la manifestazione, ma ne sono arrivate soltanto 80: «Anche per rispetto nei confronti dei cittadini in difficoltà - spiega il sindaco - non me la sono sentita di andare avanti; magari nelle ultime ore sarebbero arrivate altre prenotazioni utili ma i costi fissi sono certi mentre gli ultimi arrivi sono una mera eventualità».
Tra i conti nel bilancio della festa ci sono infatti somme inevitabili da anticipare; come quelle per l’attivazione di nuove utenze temporanee, la Siae, il compenso per gli artisti o per i dj e altro ancora. E così addio evento con buona pace degli amministratori, anche se non tutti l’hanno mandata giù.
È il caso di Bruna Viapiano, assessore alla Cultura, che su Facebook ha sbottato: «Ci si lamenta di tante cose, ma quando si propone qualcosa non partecipa nessuno. E questo vale per molte iniziative sia culturali sia a sfondo ricreativo». Dall’assessore emerge in realtà anche un altro dato relativamente alle prenotazioni, poiché fino a mercoledì nell’elenco c’erano solamente 5 tavoli. Senza voler spulciare tra i conti dell’evento promosso dal Comune, l’aspetto emblematico è nell’annullamento di una festa che pare sia stata appunto ampiamente promossa.
«Ai commercianti che si lamentano - ha concluso Viapiano - voglio ricordare che il programma era in loro possesso già da tempo. Credo sia stata un perdita in termini di partecipazione». M.MA.