La seconda vita del mitico stadio «Menti»

di Valerio Morabito
Lo stadio «Menti» cambierà la sua vocazione prettamente calcistica
Lo stadio «Menti» cambierà la sua vocazione prettamente calcistica
Lo stadio «Menti» cambierà la sua vocazione prettamente calcistica
Lo stadio «Menti» cambierà la sua vocazione prettamente calcistica

Montichiari sta per cancellare una pagina della sua storia sportiva. Non si tratta di un sacrificio, ma di un’opportunità per rilanciare una delle strutture simbolo della città. Lo stadio «Romeo Menti» perderà la sua vocazione calcistica esclusiva per lasciare spazio a un parco polivalente. Il pallone non sarà più il «core business» dell’impianto che diversificherà la sua attività di contenitore di eventi.

LA TRASFORMAZIONE è stato approvata nella seduta di Giunta dell’altra mattina. In verità della struttura sportiva nata nel 1928, resta poco o nulla se non quello stile architettonico britannico con il campo da gioco incastonato nel tessuto urbano.

Rispetto a quello calcato dalla Monteclarense, squadra di pionieri del pallone, l’orientamento del terreno è stato più volte ruotato senza perdere la peculiarità di stadio con vista sul castello Bonoris e il duomo. Nel passaggio epocale non andrà disperso l’omaggio al calciatore del Grande Torino, deceduto nella tragedia di Superga nel 1949. Il nuovo complesso resterà intitolato a «Romeo Menti».

Per ora il progetto è una scatola da riempire di contenuti in quanto la «seconda vita» dello stadio, come sancito dalla convenzione sottoscritta con il Comune, spetterà alla società Voluntas. In base all’intesa in scadenza nel 2021, l’ultima parola spetta al club che si occupa anche del Centro sportivo Montichiarello.

L’Amministrazione civica ha proposto di creare uno spazio polivalente in grado di andare oltre il calcio, ospitando altri eventi e discipline sportive. Ma le prospettive sono davvero ampie e non escludono un «Menti» in versione location per eventi e spettacoli. Le nuova destinazione dello stadio dovrà naturalmente essere supportata da interventi infrastrutturali, che saranno concordati da Comune e società.

SULLO SFONDO RESTA la nostalgia per una struttura teatro della grande impresa del Montichiari capace di proiettarsi nel giro di dodici anni dalla Prima categoria alla serie C2, traguardo tagliato nel campionato da «delirio» di D 1998-’99.

Al «Romeo Menti», sotto la guida dell’allenatore Loris Boni, la squadra stabilì il primato ancora imbattuto di 87 punti e di 77 reti realizzate. In quell’anno il capocannoniere Marco Pauo fissò anche il record di gol stagionali realizzando 27 centri in 28 partite. Quei fasti sembrano oggi lontani anni luce.

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