Arrivano novità sul fronte epidemiologico ma anche da quello sociale da Calvisano e frazioni. Nella «zona rossa» dell’epidemia la gente è ancora in attesa di certezze sul caso legionella, e per ora ci sono i primi risultati delle analisi dell’Ats. PROPRIO ieri, annuncia il sindaco Giampaolo Turini, «sono arrivati in Comune i dati sul monitoraggio della prima falda», e stando ai risultati delle indagini di laboratorio sull’acqua, nei cinque campionamenti effettuati, uno per frazione più il centro del capoluogo, l’esito è stato negativo con una sola eccezione. La positività al batterio della legionella insomma è accertata, anche se limitata appunto a un solo caso: nell’abitato di Mezzane. Nelle prossime ore dovrebbero essere consegnati al primo cittadino anche gli esiti delle analisi microbiologiche, realizzate sempre dall’Ats sul territorio comunale, e naturalmente, anche dopo settimane dall’esplosione del caso da queste parti la tranquillità è un concetto vago. Ecco perché nella serata di lunedì nella frazione Mezzane si è tenuto un incontro con al centro del dibattito proprio la questione dell’epidemia di polmoniti. È emersa una insoddisfazione generale rispetto alla risposta data all’emergenza sanitaria, e mentre le istituzioni locali hanno chiesto e ottenuto dall’Ats un controllo sulla prima falda, il Comitato di partecipazione di Mezzane ha scelto di andare oltre e di far effettuare un ulteriore monitoraggio (magari più capillare) della località al confine con Carpenedolo. Una nuova mini campagna di analisi, insomma, che sarà a spese dei residenti nella frazione che vorranno partecipare. Sono già state messe in calendario due giornate di campionamenti: la prima è fissata per sabato e l’altra il 17 novembre. Le operazioni sono state affidate al laboratorio di analisi privato «Micro-B» di Asola. «In questi due giorni aiuteremo i cittadini di Mezzane ad effettuare i controlli - spiega Matteo Sarzi Amadè del laboratorio asolano -. In sostanza - aggiunge l’esperto di ricerche ambientali - la prima analisi sarà rivolta a ricercare l’eventuale presenza del batterio della legionella. Successivamente effettueremo verifiche chimiche e microbiologiche dell’acqua per comprendere se esiste una contaminazione di altri batteri. In un contesto del genere verranno realizzate anche ricerche nel terreno, per mettere in evidenza possibili contaminazioni da idrocarburi e metalli pesanti. In più, per i cittadini che ci daranno la loro disponibilità sarà possibile verificare la presenza nei loro terreni di Pcb e diossine». Potrebbe essere solo la prima fase di un vero check up ambientale di Mezzane, e in futuro la campagna dovrebbe coinvolgere anche il Chiese che bagna la piccola comunità, con campionamenti anche all’altezza del ponte sul fiume; anche se quella porzione di territorio era già finita sotto la lente dell’Ats. «Questa iniziativa - sottolineano dal Comitato di partecipazione - vuole solo portare maggiore sicurezza nelle nostre case visto che ancora non conosciamo le cause che hanno scatenato un vero allarme sanitario». •