Lettere, jukebox e camporella L’amore prima di Whatsapp

di Riccardo Caffi
L’«Angolo della camporella» riprodotto dalla mostra di Quinzano
L’«Angolo della camporella» riprodotto dalla mostra di Quinzano
L’«Angolo della camporella» riprodotto dalla mostra di Quinzano
L’«Angolo della camporella» riprodotto dalla mostra di Quinzano

Le ultime e ampiamente abusate risorse tecnologiche che hanno tolto ogni velo romantico alle comunicazioni sentimentali le hanno offerte prima i telefonini «normali», con il telegrafico e per niente originale «t.v.b.», e poi gli smartphone con una valanga di emoticons altrettanto banali. L’elettronica azzera le distanze ma anche la fatica dell’elaborazione di un pensiero, e cancella il tempo in cui gli innamorati vicini e lontani si scambiavano romantiche lettere d’amore, piene di parole dolci e ricercate che scivolavano sulla pagina leggere come una carezza sul cuore. Manifestazioni epistolari che l’associazione «Avventuradietrolangolo» di Quinzano d’Oglio ha voluto documentare facendole diventare una mostra imperdibile in occasione di San Valentino. In vetrina una sessantina di lettere e una ventina di cartoline inviate e ricevute dagli innamorati quinzanesi, maschi e femmine, dal 1923 al 2000. SONO il materiale dell’esposizione intitolata «Lettere d’amore e non solo» allestita nella ex chiesa delle Dimesse con il patrocinio del Comune. «Questa iniziativa vuole riproporre un modo di comunicare i propri sentimenti (la forma epistolare) ormai completamente dimenticato e abbandonato nonostante sia riferito a un periodo temporale neppure troppo lontano - spiega il presidente dell’Asd Nicola Stella -. Il materiale da noi raccolto grazie alla disponibilità di tanti privati arriva all’inizio del nuovo millennio, quando è quasi del tutto scomparsa la consuetudine di scrivere e spedire lettere. Con questo evento - aggiunge Stella - vogliamo inoltre, in modo molto semplice e credo originale, far capire come il modo di comunicare i propri sentimenti si è evoluto negli anni passando dalla carta al telefonino, riproducendo i primi sms con il classico e risicato t.v.t.b. fino a WhatsApp con le emoticons, passando per le prime e-mail riprodotte su un vecchio computer Ibm con schermo a tubo catodico». Un angolo della mostra è dedicato anche ad altre forme, comunque moderne ma già lontanissime di comunicazione dei propri affetti. Come il vecchio jukebox. «Grazie a questo strumento, i ragazzi negli anni ’60 e ’70 potevano dedicare canzoni, ma nel tempo si è offerta alle aziende l’opportunità di sfruttare l’amore anche con milioni di peluches - continua il presidente -. Ai soffici animaletti abbiamo dedicato uno spazio riproducendo una cameretta degli anni ’90, e inoltre abbiamo riproposto i Baci Perugina, le ostriche e il classico bouquet di fiori». TUTTO BELLO e interessante, ma ad attirare i visitatori sarà soprattutto lo spazio centrale dell’esposizione, dove gli amici di Avventuradietrolangolo hanno riprodotto un «Angolo della camporella» in cui spiccano una vecchia Fiat 500 del 1975 con i vetri oscurati da fogli di giornale, e una Vespa del ’53 con la coperta da stendere sul prato. Inaugurata giovedì in occasione della festa degli innamorati, la rassegna potrà essere visitata fino a domani dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 21.30. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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