Muore a 16 anni
cadendo da solo
con la motocross

di Massimiliano Magli
Il luogo dell’incidente e a terra il corpo senza vita del sedicenne: la tragedia in via Tagliata ha colpito al cuore Castelcovati FOTOLIVE/Filippo VeneziaAlberto Nodari: aveva 16 anniLa motocicletta ha finito la corsa contro un’automobile parcheggiataIl lenzuolo verde pietosamente steso sul corpo di Alberto Nodari
Il luogo dell’incidente e a terra il corpo senza vita del sedicenne: la tragedia in via Tagliata ha colpito al cuore Castelcovati FOTOLIVE/Filippo VeneziaAlberto Nodari: aveva 16 anniLa motocicletta ha finito la corsa contro un’automobile parcheggiataIl lenzuolo verde pietosamente steso sul corpo di Alberto Nodari
Il luogo dell’incidente e a terra il corpo senza vita del sedicenne: la tragedia in via Tagliata ha colpito al cuore Castelcovati FOTOLIVE/Filippo VeneziaAlberto Nodari: aveva 16 anniLa motocicletta ha finito la corsa contro un’automobile parcheggiataIl lenzuolo verde pietosamente steso sul corpo di Alberto Nodari
Il luogo dell’incidente e a terra il corpo senza vita del sedicenne: la tragedia in via Tagliata ha colpito al cuore Castelcovati FOTOLIVE/Filippo VeneziaAlberto Nodari: aveva 16 anniLa motocicletta ha finito la corsa contro un’automobile parcheggiataIl lenzuolo verde pietosamente steso sul corpo di Alberto Nodari

Quando l’elicottero si alza in volo, il rumore delle pale non riesce a coprire il fragore sordo di un silenzio straziante. E mentre l’eliambulanza riparte, il medico rianimatore può solo osservare ai suoi piedi il corpo di un ragazzo di 16 anni strappato alla vita e il lenzuolo verde che pietosamente lo copre. Cinquanta metri più avanti una motocicletta a terra. Quella di Alberto Nodari, di Castelcovati. C’è lui sotto quel lenzuolo steso nel mezzo di via Tagliata, e a due passi gli amici e il fratello Mirco, impietrito.

L’INCIDENTE. Alberto rientrava da Chiari in sella alla sua Ktm. Ha fatto tutto da solo. Arrivava dalla campagna di via Tagliata e viaggiava verso Castelcovati, lungo il rettilineo che conduce su via Chiari, dove un tempo si trovava il discobar Sunset.

La sua moto, impazzita, dopo averlo disarcionato è finita diversi metri più avanti, andando a travolgere una Volkswagen Passat parcheggiata sulla via. La Ktm ha accelerazioni paurose, ammortizzatori ampi, uno sterzo da controllare con assoluta attenzione, per capirci una moto che potrebbe affrontare il deserto. Un mezzo che richiede esperienza e prudenza.

Forse un’«imbarcata» dovuta a una distrazione o a una «sfrizionata» che ti fa rinculare il mezzo e tremare il manubrio, forse un gatto o un topo: i centauri sanno come guidare ma sanno anche che possono finire a terra per una sciocchezza.

Vicino ad Alberto ci sono i compagni di scuola (classe terza all’Itis di Palazzolo). Piangono. Poi confabulano e azzardano un’ipotesi.

«ERA UN RAGAZZO in gamba - racconta uno di loro - era in classe con me a Palazzolo. Sai cosa? Questa moto l’aveva appena comprata. E io ho paura che non sapesse guidarla ancora bene. Per me è stato tradito da cose che non conosceva ancora».

Sul posto arrivano anche i vigili del fuoco, che tuttavia possono solo limitarsi a transennare la zona dell’incidente e ad affrontare un’angosciante attesa. Quella del carro funebre, quella dei familiari, con il fratello che si vede la vita crollare in pochi attimi insieme alle sue gambe, mentre si accascia sulla ripa del terreno a fianco del quale è morta metà della sua esistenza. L’altro lato della strada è occupato da villette. I vicini hanno sentito la botta paurosa. Tra chi è uscito c’è stato chi ha avuto il coraggio di avvicinarsi e di provare a chiamare Alberto.

Chi c’era, ha sentito e visto, non ha dubbi: «Alberto se n’è andato come il Sic - dice uno di loro - è morto in un istante proprio come Marco Simoncelli. Quando abbiamo provato a chiamarlo ci siamo avvicinati e abbiamo capito che non c’era più nulla da fare». Un impatto letale, per una decesso immediato.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Chiari e la Polizia locale di Castelcovati, nel tentativo di ricostruire la dinamica dell’ennesimo incidente mortale.

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