Fanno sentire la loro voce gli operai della CO.A.R. srl, azienda metalmeccanica di accessori per serramenti in alluminio di Porzano di Leno che ha portato, dopo anni di sofferenza e di ammortizzatori sociali, i libri in tribunale. «Nell'ultimo decennio - dicono - l'azienda si è trovata a ridurre produzione e fatturato, ed invece di puntare sugli investimenti, ha utilizzato tutti gli ammortizzatori sociali senza rinnovarsi. Al tempo stesso si è avvalsa di consulenti esterni, in particolare di un collaboratore che ha preso in mano la gestione della azienda, occupandosi in modo altezzoso di tutti i settori e creando confusione e instabilità tra i dipendenti».
Lo sfogo dei lavori prosegue: «In più il collaboratore ha trascurato i clienti, soprattutto quelli storici che ci hanno sempre dato fiducia. Con il suo contributo l'azienda non ha voluto e né saputo investire nella ricerca di nuovi mercati, specie quelli emergenti, dove i nostri concorrenti hanno potuto aumentare il fatturato, preferendo puntare sul progetto “Verde in verticale”, giardini verticali in varie tipologie e forme, con un notevole investimento economico e di personale senza risultati».
Tuttavia anche senza investimenti i lavoratori sostengono di essersi sempre «distinti nelle proprie mansioni, anche con i mezzi obsoleti a disposizione, per evadere gli ultimi ordini dei clienti, e solo grazie alle risorse interne, dai responsabili alle persone operative, si è potuto soddisfare le richieste». Nell’ultimo anno la proprietà aveva inoltre cercato di riorganizzare l'azienda proponendo il licenziamento del personale ritenuto in esubero, considerato però «inaccettabile, anche perché non accompagnato da un piano industriale credibile». La mancanza di un accordo tre le parti in causa ha radicalizzato la crisi. «Da quel che sappiamo - concludono i lavoratori - i libri sono arrivati in tribunale a fine settembre e ad oggi i dipendenti sono ancora senza una risposta, senza stipendio e senza Naspi». M.MON.