Polmonite: «Tenere alta la guardia»

di V.MOR.
Analisi in laboratorio l’estate scorsa sulla polmonite
Analisi in laboratorio l’estate scorsa sulla polmonite
Analisi in laboratorio l’estate scorsa sulla polmonite
Analisi in laboratorio l’estate scorsa sulla polmonite

L'obiettivo è impedire che nella prossima estate si scateni una nuova epidemia di legionella e polmonite. Per questo motivo il Comitato di salute pubblica presieduto da Carmine Piccolo ha deciso di inviare una lettera ai sette sindaci dei Comuni epicentro dell’epidemia dell’estate scorsa, Montichiari, Carpenedolo, Calvisano, Remedello, Isorella, Visano e Acquafredda. L'intenzione del Comitato, che sta continuando a confrontarsi sulla tematica e contemporaneamente sta seguendo alcuni ammalati che hanno deciso di partecipare alla causa legale comune, è quella di sensibilizzare le istituzioni locali ad intervenire in difesa del territorio prima della stagione estiva. Se la causa dell'epidemia, come ribadito in più occasioni dai vertici di Ats Brescia, è «ambientale», al centro della lettera ci sarà la richiesta di «tutelare il deflusso minimo vitale del fiume Chiese», ha messo in evidenza Carmine Piccolo. Del resto le indagini degli inquirenti, stando alle informazioni fornite dalle persone che avevano contratto la legionella, hanno riportato al centro dell'attenzione il corso d'acqua. Per di più è emersa una correlazione tra il Chiese e la legionella pneumophila sierogruppo 2, isolata nel fiume a Montichiari, Remedello e Carpenedolo. Tra l'altro un mese prima lo scoppio dell'epidemia il Consorzio irriguo del Chiese aveva lanciato un preoccupato allerta: «La stagione irrigua si sta caratterizzando per una condizione di forte criticità idrologica con particolare riferimento alla prima metà di agosto - si leggeva nel rapporto inviato alle autorità sanitarie -. Dal 19 agosto la conseguente grave carenza di deflusso idrico distribuibile nella rete dei canali non potrà garantirne le minime condizioni igienico sanitarie». Nella lettera inoltrata ai principali comuni della Bassa orientale c'è anche «la richiesta di effettuare dei campionamenti sui propri territori, nei pozzi o nelle zone più sensibili dove può proliferare la legionella - ha aggiunto Piccolo - ed infine abbiamo messo in evidenza la necessità di prendere come esempio il regolamento del Comune di Guidizzolo sullo spandimento dei fanghi». •

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