«Sappiamo ancora poco del batterio»

di V.MOR.

«L'epidemia sta creando seri problemi, perché ancora non si è in grado di affermare se il batterio della legionella che ha colpito più persone è lo stesso». Ad affermarlo è il professor Pierangelo Clerici, presidente dell' Associazione dei microbiologi clinici italiani (Amcli). In sostanza siamo dinanzi ad un unicum mondiale come già osservato dall’Istituto superiore della Sanità. «È una situazione che crea problemi - ha precisato Pierangelo Clerici intervistato da Sky 24 - in quanto al momento non siamo in grado di dire se la carta d'identità della legionella che ha colpito più persone è la stessa, ovvero se il batterio della legionella che ha infettato le varie persone è uguale. In un contesto del genere diventa un problema identificare la forma di infezione». NONOSTANTE il quadro complesso il presidente dell'Associazione dei microbiologi clinici italiani ha invitato a non essere «pessimisti sulla legionella. La questione va affrontata con professionalità e serietà. Abbiamo sistemi diagnostici in grado di identificare il problema in tempi molto rapidi, ovvero quando il paziente arriva in pronto soccorso». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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