Trovato in un
canale il corpo
di Marco Sossi

di Riccardo Caffi
Il luogo del ritrovamento del cadavere di Marco Sossi alle Tombe Morte di Genivolta
Il luogo del ritrovamento del cadavere di Marco Sossi alle Tombe Morte di Genivolta
Il luogo del ritrovamento del cadavere di Marco Sossi alle Tombe Morte di Genivolta
Il luogo del ritrovamento del cadavere di Marco Sossi alle Tombe Morte di Genivolta

Le ricerche di Marco Sossi, il mungitore di 29 anni di Genivolta scomparso dalla notte di lunedì, quando era uscito di casa verso le 3 per andare al lavoro, sono terminate nel peggiore dei modi ieri pomeriggio, alle 17.30,

A SCOPRIRE il corpo senza vita del giovane è stato il sindaco del paese Giampaolo Lazzari, che nei giorni scorsi aveva coordinato e condotto in prima persona le ricerche e che anche ieri era accanto a Luigi, il papà dello scomparso, dipendente comunale a Borgo San Giacomo, che non si rassegnava a starsene fermo in attesa di notizie.

Il ritrovamento è avvenuto in località Tombe Morte-Tredici Ponti. Uno dei tanti nella zona, considerato che Genivolta è conosciuto come il paese dei «Tredici canali», corsi d’acqua derivati dal fiume Oglio o alimentati dalle risorgive. Il corpo giaceva riverso in non più di 40 centimetri d’acqua, vicino alla sponda di un fosso di modeste dimensioni, pochi metri a monte della sua bicicletta elettrica in sella alla quale lunedì, poco dopo le tre di notte, era uscito, come sempre, per recarsi al lavoro nell’allevamento dei fratelli Maccagnola.

Nel pomeriggio di ieri papà Luigi, insieme agli amici Mauro Causa e Leonardo Boschi, conoscitori di ogni anfratto della campagna di Genivolta, stava setacciando la zona delle cave, a est del paese, verso Soncino. Una zona impervia, piena di stradine, fossi e dugali semisommersi dalla vegetazione. Mentre le ricerche proseguivano, il piccolo gruppo era stato raggiunto dal sindaco Lazzari e da Giuseppe Lama, primo cittadino di Borgo San Giacomo, il paese d’origine della famiglia Sossi, dove papà Luigi, che tra poche settimane andrà in pensione, lavora come stradino del Comune.

Lama, e con lui alcuni volontari gabianesi, volevano rendersi utili nelle ricerche. Verso le 16.30, la prima scoperta. Uno dei due volontari amici di Sossi ha visto la bicicletta sulla sponda di un fosso. Era appoggiata alla riva e nel cestino, ben piegati, c’erano gli abiti che il mandriano avrebbe indossato il mattino, quando, terminata la mungitura, avrebbe raggiunto come al solito la casa della fidanzata. Alla vista della bici il gruppo ha intensificato con maggior impegno la ricerca, mentre sul posto arrivavano la mamma e la sorella dello scomparso. Mezz’ora dopo, mentre risaliva il fosso controcorrente, il sindaco di Genivolta ha scorto qualcosa nell’acqua. «Il corpo giaceva prono - racconta Lama, che era a pochi metri dal collega -. A prima vista sembrava un sacco, poi Lazzari ha notato un gomito, la testa, la forma del corpo». Sono subito accorsi i genitori e la sorella. «Me l’hanno ucciso», è stato il grido disperato della mamma Giovannina Bruno, alla vista del corpo senza vita del figlio. Sul posto sono arrivate le forze dell’ordine che hanno «blindato» l’area. Parrebbero da escludere suicidio e l’annegamento, vista la scarsità d’acqua nel fosso. Da capire come e perché il mungitore sia giunto in quel posto e chi abbia incontrato negli ultimi istanti di vita.

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