LA SENTENZA

Cevo: per la croce
crollata altre
quattro condanne

di Mario Pari
La croce del Papa nelle ore successive al crollo avvenuto sul dosso dell’Androla il 24 aprile 2014 FOTOLIVE Le macerie del monumento che ha ucciso un 21enne di Lovere
La croce del Papa nelle ore successive al crollo avvenuto sul dosso dell’Androla il 24 aprile 2014 FOTOLIVE Le macerie del monumento che ha ucciso un 21enne di Lovere
La croce del Papa nelle ore successive al crollo avvenuto sul dosso dell’Androla il 24 aprile 2014 FOTOLIVE Le macerie del monumento che ha ucciso un 21enne di Lovere
La croce del Papa nelle ore successive al crollo avvenuto sul dosso dell’Androla il 24 aprile 2014 FOTOLIVE Le macerie del monumento che ha ucciso un 21enne di Lovere

Per la morte di Marco Gusmini, travolto dalla Croce del Papa, altre quattro persone sono state condannate. Una quinta è stata invece assolta. Si è concluso il processo in dibattimento sul crollo della Croce di Job, avvenuto a Cevo, il 24 aprile 2014. Quel giorno una scolaresca di Lovere si trovava nei pressi della croce. Quando si avvertirono i primi segni del cedimento tutti riuscirono ad allontanarsi tranne Marco Gusmini, 21 anni che non ebbe scampo. LA VICENDA giudiziaria è stata parecchio complessa ed è stata caratterizzata da proscioglimenti, assoluzioni, ma anche da condanne in abbreviato e in dibattimento e da un patteggiamento. In un caso si è già arrivati alla sentenza di secondo grado, con riduzione della pena. Ieri, in ogni caso si è concluso il processo in dibattimento nei confronti di cinque imputati. Per tutti il pm Caty Bressanelli aveva chiesto la condanna. Pene, quelle chieste dal magistrato, comprese tra un anno e due mesi e nove mesi. Nella requisitoria il pm aveva spiegato che: «I primi documenti sono stati acquisiti il giorno successivo al crollo e la prima impressione fu che il manufatto, di dimensioni ragguardevoli, fosse stato sottovalutato, forse perché un’opera religiosa. Non trattato come le caratteristiche tecniche avrebbero richiesto».Ed aveva inoltre aggiunto: «causa prima del crollo è stata la marcescenza. La croce era assolutamente marcia. Ma il problema vero non è la causa materiale, ma qual è la causa giuridica. Capire se esisteva un comportamento doveroso. E questo comportamento era l’obbligo di manutenzione che gravava sull’associazione». Da parte di tutti i difensori era stata chiesta l’assoluzione. Il tribunale ha condannato Marco Maffessoli, presidente dell’associazione culturale Croce del Papa, a due anni, i consiglieri Elsa Belotti e Lino Balotti a nove mesi e don Filippo Stefani a un anno. Per Elsa Belotti e don Filippo Stefani la pena è sospesa. Assoluzione per Renato Zanoni, il progettista. Ma questi non sono gli unici sviluppi giudiziari nel procedimento relativo al crollo della croce sul dosso dell’Androla. Al termine del processo con rito abbreviato è stato assolto, il 10 febbraio 2017, l’ex sindaco di Cevo Mauro Giovanni Bazzana. Sempre in abbreviato era stato in vece condannato a un anno il tecnico comunale Ivan Scolari. La pena è stata ridotta, proprio nei giorni scorsi, nel processo d’appello: due mesi in meno e la non menzione. Ha patteggiato un anno e due mesi Silvio Citroni, attuale sindaco di Cevo. Assolti poi al termine del processo celebrato con rito abbreviato monsignor Ivo Panteghini e don Santo Chiapparini. Altre posizioni erano state invece archiviate. UNA TRAGEDIA, quella del 24 aprile 2014, per cui anche secondo il tribunale, ci sono responsabilità precise. Per conoscere dettagliatamente le ragioni di questa valutazione culminata nelle quattro condanne e in un’assoluzione bisognerà attendere le motivazioni. Dovranno essere depositate entro novanta giorni. Solo a quel punto gli avvocati degli imputati potranno decidere su quali elementi puntare per i ricorsi in appello a cui certamente si procederà. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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