Depuratore del
Garda al bivio:
ora o mai più

I sindaci bresciani e mantovani durante l’audizione in Regione
I sindaci bresciani e mantovani durante l’audizione in Regione
I sindaci bresciani e mantovani durante l’audizione in Regione
I sindaci bresciani e mantovani durante l’audizione in Regione

Luciano Scarpetta Al presente non c'è alcun progetto per il mega depuratore del Garda destinato al trattamento finale dei reflui fognari di quaranta Comuni rivieraschi e della Bassa. Esiste uno studio di massima che prenderà forma mercoledì 20 dicembre dopo la sottoscrizione di un'intesa tra il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti e gli assessori delle Regioni Veneto e Lombardia. Dopo di allora inizieranno tutte le procedure per la realizzazione dell'impianto che, vista la dimensione, prevederà bandi di gara a livello europeo e dovrebbe iniziare nel corso del 2018. È quanto emerso nel corso di un'audizione in Commissione Ambiente, presieduta dal vicepresidente Lino Fossati della Lista Maroni, con Francesco Piacentini, Francesca Ceruti e Maurizio Donini rispettivamente sindaci di Visano, Remedello e Acquafredda. All’audizione erano presenti anche Raffaele Favalli , sindaco di Asola e Franco Perini, primo cittadino di Casalmoro. Si tratta degli amministratori dei Comuni che, con sfumature diverse, hanno espresso perplessità sull’ipotesi che il terminale della faraonica opera di collettamento sia realizzata a Visano, attraverso la riconversione dell’impianto per reflui zootecnici dismesso da anni. Una soluzione che dovrà essere ratificata nel progetto. Che al momento appunto, non esiste. Allo stesso modo, ha aggiunto il dirigente della Giunta regionale presente all'incontro, oggi non c'è alcun documento formale che indichi lo stanziamento di 100 milioni di euro da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica per la realizzazione di un’opera che si stima possa costare nel suo complesso circa 230 milioni e che porterà entro una decina di anni alla dismissione dell'attuale condotta sub-lacuale e alla realizzazione del maxi-depuratore. L’IMPIANTO affiancherà l'unico esistente di Peschiera. Impegno che è prevedibile venga sancito con il documento del 20 dicembre, nel quale verrà indicata anche la distribuzione del contributo in proporzione alle necessità delle due Regioni: per la realizzazione del depuratore e dei relativi collettori in Lombardia, per l'ammodernamento dei collettori in Veneto. Il resto dell'investimento dovrebbe trovare copertura con l’aumento delle tariffe e con una quota parte delle tasse di soggiorno percepite dai Comuni gardesani. Il nuovo depuratore prevede oltre 34 chilometri di conduttura sotto terra (su 81 in totale) per portare i liquami nella Bassa. •

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