A Cornalù si può fare impresa

di L.SCA.
La malga di  Cornalù con 13 vasche e impianti per la troticoltura
La malga di Cornalù con 13 vasche e impianti per la troticoltura
La malga di  Cornalù con 13 vasche e impianti per la troticoltura
La malga di Cornalù con 13 vasche e impianti per la troticoltura

C’è voluto un po’ di tempo, ma ci siamo quasi. Il vecchio impianto di piscicoltura di Magasa, dato in concessione dalla Comunità montana alla società agricola Ittica Cornalù srl è quasi pronto: per il 2019 inizierà la produzione. All’epoca nell’estate 2014, fu Manuel Giusti, 44enne residente a Magasa e idraulico di professione, ad aggiudicarsi il bando, presentando l’offerta economica di 250 euro per il canone annuo, in pratica poco meno di 20 euro al mese per quasi vent’anni. L’iniziativa s’inseriva infatti nel Piano di valorizzazione del Parco alto Garda, che punta a riportare gente e attività produttive anche nelle località più fuori mano. A Cornalù bisognava riportare il vecchio impianto di troticoltura in funzione dopo decenni di abbandono, nella valletta sotto l’abitato di Magasa: 13 vasche realizzate 60 anni fa da Giovanni Mazza detto «Ciconi», in un sito che comprende anche la vecchia abitazione e i magazzini. Con il padre Alberto e i due fratelli, Manuel Giusti ha ripulito l’area quasi inaccessibile e rimesso in sesto le strutture: «L’ex avanotteria invece - spiega Manuel – appena saranno pronte le autorizzazioni, sarà anche ampliata». Nel frattempo servirebbero forze nuove: si cerca un aiutante. Ottenute le certificazioni europee e l’assistenza dell’Istituto Zooprofilattico, l’allevamento con avannotti di trote si appresta quindi a tornare in produzione. Due le specie ittiche che saranno allevate, la trota fario e la lacustre, ma c’è più di un pensierino anche per la marmorata. E in un contesto come quello della Valvestino che subisce da decenni un progressivo spopolamento, si tratta di un segnale di vitalità da incoraggiare. •

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