Alberi storici, 43 i gioielli da tutelare

di Maria Lisa Piaterra
Il parco di Villa Cortine è tra le zone di pregio individuate grazie alle segnalazioni dei cittadiniL’uliveto secolare delle Grotte di Catullo con le sue piante storicheI  cipressi di San Pietro in Mavino
Il parco di Villa Cortine è tra le zone di pregio individuate grazie alle segnalazioni dei cittadiniL’uliveto secolare delle Grotte di Catullo con le sue piante storicheI cipressi di San Pietro in Mavino
Il parco di Villa Cortine è tra le zone di pregio individuate grazie alle segnalazioni dei cittadiniL’uliveto secolare delle Grotte di Catullo con le sue piante storicheI  cipressi di San Pietro in Mavino
Il parco di Villa Cortine è tra le zone di pregio individuate grazie alle segnalazioni dei cittadiniL’uliveto secolare delle Grotte di Catullo con le sue piante storicheI cipressi di San Pietro in Mavino

Dall’uliveto delle Grotte di Catullo al maestoso pioppo di veduta Sandro Pertini, dal parco secolare di Villa Cortine a quello di San Pietro in Mavino. Sono 43 le segnalazioni di alberi monumentali o di particolare pregio che il gruppo consiliare di minoranza «Progetto Civico», sotto la guida di Andrea Volpi, ha raccolto grazie all’aiuto di volonterosi cittadini. A seguito della mozione approvata all’unanimità a maggio del 2017 relativa all’avvio del censimento comunale del verde, Volpi è sceso in campo a tutela del patrimonio arboreo raccogliendo le segnalazioni spontanee dei sirmionesi. Un centinaio le schede pervenute che, una volta esaminate, hanno portato alla stesura di 43 documenti relativi a piante o filari alberati di particolare pregio. IL RISULTATO del lavoro svolto è stato illustrato ieri e consegnato al Comune, che dovrà eventualmente implementarlo e, dopo le opportune verifiche, redigere l’apposito censimento da inoltrare al Corpo Forestale dello Stato, ente preposto alla gestione dell’elenco nazionale degli alberi monumentali. «A rientrare in questo elenco secondo la legge del 2013 sulle norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani – ha spiegato Volpi – sono gli alberi ad alto fusto isolati con più di 50 anni, rilevanti dal punto di vista storico culturale o legati a particolari tradizioni locali. Inoltre vengono inseriti i filari e le alberate di particolare pregio e gli alberi ad alto fusto facenti parte di complessi architettonici di rilievo, quali ville, monasteri, chiese e residenze storiche». Tenendo conto di queste linee guida, insieme ad alcuni componenti della commissione ambiente ed ecologia, sono state preparate le schede poi consegnate ai cittadini che hanno voluto avanzare le proprie segnalazioni. «La maggior parte delle schede raccolte – ha sottolineato Volpi – sono relative ad alberi ubicati in centro storico, ma non mancano quelli nella zona agricola e a Colombare». Tra le segnalazioni, oltre ai già citati, troviamo l’uliveto di Parco Tomelleri, quello del Lido delle Bionde, i tigli di viale Gennari, il cedro della chiesetta di Sant’Anna di fronte al Castello Scaligero, le palme di piazza Carducci e il viale dei Cipressi delle Terme Catullo. Uscendo dal centro, spiccano i pini di via XXV Aprile, i platani di via Verona, tre cedri del Libano a Punta Grò e il filare di gelsi in via San Martino della Battaglia. «Il lavoro svolto – ha concluso il consigliere – vuole essere un contributo per accelerare il processo finale volto alla salvaguardia del paesaggio di inestimabile valore che ci circonda». Il prossimo passo spetta ora al Comune. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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