Alle 21.05 il pubblico si guarda intorno, qualcuno che lo diceva a bassa voce adesso lo dice a voce alta: «Non verrà nessuno». Prende la parola il vicesindaco Paola Raineri, di consiglieri ce ne sono solo cinque su undici. «Da regolamento, dobbiamo aspettare un’ora. Poi la seduta dovrà essere dichiarata deserta e riconvocata».
Un’ora passa in fretta: i rappresentanti delle minoranze non arrivano (Paolo Festa e Francesca Minini per Soiano a 360 gradi, Giorgio Pastori per Soiano in Comune) ma non si presentano neanche i tre consiglieri «ribelli» (Mara Bonomelli, Marco Canziani e Sergio Maggi), da qualche settimana usciti dalla maggioranza (hanno costituito il «Gruppo indipendente») e il 31 luglio scorso protagonisti del voto contrario che non ha fatto passare l’assestamento di bilancio. Riproposto anche mercoledì sera, di nuovo rimandato: manca il numero legale. La maggioranza ci riproverà domani, con la seconda convocazione: per legge il quorum si abbassa, e se non si presentasse nessuno degli assenti basterebbero cinque consiglieri. Ma se invece si presentassero tutti (come pure è probabile) allora si dovranno contare i voti: e se dovesse succedere come il 31 luglio scorso, la maggioranza potrebbe andare sotto di nuovo.
IL TEMPO STRINGE, e sul municipio aleggia lo spettro del commissariamento: lo ha scritto il prefetto in una lettera inviata ai consiglieri, se l’assestamento non passa entro 20 giorni (la missiva è stata protocollata il 3 agosto, il che vorrebbe dire entro il 23) la conseguenza sarà lo scioglimento del consiglio. «Con la loro assenza i consiglieri stanno bloccando il funzionamento del Comune - attacca il sindaco Giuseppe Previ - e lo fanno solamente per una scaramuccia politica, finalizzata a ottenere qualcos’altro».
«Questo è un ricatto politico - incalza il vicesindaco Raineri - L’assenza dei tre consiglieri che erano in maggioranza è ingiustificabile». I tre «ribelli» avrebbero fatto una richiesta precisa: «O cediamo al ricatto - svela il sindaco - oppure arriverà il commissario».A.GAT.