Collettore e depurazione: con l’ultimo «ok» del Tar Verona parte con i lavori

di L.SC.
A  breve anche la dismissione delle condotte di Lazise e Torri
A breve anche la dismissione delle condotte di Lazise e Torri
A  breve anche la dismissione delle condotte di Lazise e Torri
A breve anche la dismissione delle condotte di Lazise e Torri

Mentre sulla sponda bresciana non è ancora stata definita la localizzazione dei due futuri depuratori, con sindaci del Garda e del Chiese sempre più ai ferri corti, dalla sponda veronese arriva il via libera del Tar all’avvio dei lavori per il nuovo collettore. Il tribunale amministrativo di Venezia ha infatti respinto il ricorso presentato da Technital per l’annullamento della gara di aggiudicazione del bando. «La sentenza del Tar - sottolinea Angelo Cresco, presidente di Azienda Gardesana Servizi, l’equivalente veneto di Acque Bresciane - è entrata nel merito dell’aggiudicazione del bando per la progettazione definitiva del nuovo collettore e, anche questa volta, ci ha dato ragione». In prima istanza il Tar e poi anche il Consiglio di Stato avevano già respinto le richieste di sospensiva presentate da Technital. «Siamo soddisfatti dell’esito della sentenza del Tar, che conferma come l’operato della commissione aggiudicatrice sia sempre stato corretto. Eravamo sempre stati convinti di questo e, non a caso, abbiamo deciso di proseguire nell’aggiudicazione del bando di progettazione perché il collettore è un’opera troppo importante per il Garda. Perdere ulteriore tempo in diatribe legali sarebbe stato imperdonabile». LA SENTENZA consentirà quindi di avviare a breve i lavori per la dismissione delle condotte sublacuali Pergolana-Pioppi (tra Lazise e Peschiera) e Brancolino-Cisano (da Torri a Bardolino), il primo stralcio in alto lago della tratta Torri-Pai e l’adeguamento dell’impianto di depurazione di Peschiera. In terra bresciana, invece, dopo il vertice al Pirellone dei giorni scorsi, il cerino è in mano alla Provincia, che ora dovrà aprire un nuovo tavolo istituzionale incaricato di indicare la soluzione progettuale più conveniente, o forse sarebbe meglio dire la più indolore, per tutti i comuni delle aree coinvolte. «L’interesse della collettività - ammonisce il direttore generale di Ags Carlo Alberto Voi - deve avere sempre la priorità sulle beghe di bottega». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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