Dalle mani della mafia a quelle dell’Anffas

di Maria Lisa Piaterra
Una parte della squadra di volontari che sostengono le attività dell’Anffas di Desenzano
Una parte della squadra di volontari che sostengono le attività dell’Anffas di Desenzano
Una parte della squadra di volontari che sostengono le attività dell’Anffas di Desenzano
Una parte della squadra di volontari che sostengono le attività dell’Anffas di Desenzano

Un immobile di pregio sequestrato alla criminalità organizzata e ceduto dal Comune in comodato d’uso gratuito all’Anffas per dare continuità al progetto «Le chiavi di casa». L’appartamento, collocato all’interno del «Green Residence» a Rivoltella, in un edificio separato con accesso indipendente rispetto alla struttura principale, è strutturato su due livelli più uno interrato. «Quando ho preso visione dell’immobile - spiega il sindaco di Desenzano, Guido Malinverno - ho pensato che si sarebbe sposato bene con il progetto familiare portato avanti dall’Anffas e mi sono permesso di segnalarlo a chi di dovere. L’appartamento per come è strutturato e collocato ben si presta per questo utilizzo». IL PROGETTO «Le chiavi di casa» si inserisce nel contesto della legge 112/2016, meglio conosciuta come legge del «Dopo di noi». «L’obiettivo - prosegue il primo cittadino - è quello di aiutare le persone con disabilità ad acquisire l’autonomia necessaria a vivere in un ambiente fuori dalla famiglia, con la prospettiva di poter acquistare un domani la propria indipendenza». IN QUEST’OTTICA l’immobile ceduto all’Anffas verrà utilizzato proprio per consentire il proseguo del progetto che vede coinvolti piccoli gruppi di persone affette da disabilità affiancati di volta in volta da un educatore. Si tratta di un percorso graduale per far sì che persone diversamente abili possano riuscire a svolgere attività legate alla quotidianità domestica in un contesto diverso da quello familiare. Un passo dopo l’altro, senza fretta, verso il traguardo di un’autonomia almeno parziale. L’Anffas, presente sul territorio dal 1980, si propone di offrire servizi assistenziali, educativi e di integrazione rivolti a persone affette da disabilità intellettiva o relazionale. In questo contesto rientra anche il nuovo progetto che punta a guardare al futuro. «Voglio sottolineare – aggiunge ancora Malinverno – che si tratta di un immobile di grande valore, il che vuole evidenziare l’importanza attribuita dal nostro Comune a questo progetto». L’IMMOBILE, interamente arredato, è stato risistemato e già consegnato all’Anffas che lo renderà operativo, dopo le opportune modifiche, a partire dall’inizio di settembre. Non è la prima volta che una proprietà sequestrata alla mafia nel territorio del Comune di Desenzano diventa uno spazio sociale al fine di permettere la realizzazione di progetti mirati. Dal 2014, infatti, il Comune ha concesso in comodato d’uso gratuito un appartamento all’associazione «Gratitudine» al fine di accogliere persone o nuclei familiari in situazione di emergenza abitativa e consentire lo svolgimento di progetti legati alla presenza di minori in difficoltà. Un’ulteriore dimostrazione del fatto che la legge sul sequestro dei beni alle mafie funziona e può innescare circuiti virtuosi e solidali. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti