Depuratore stop:
l’ennesimo rinvio
allontana la scelta

di Alessandro Gatta
Una delle manifestazioni in Valle Sabbia contro la costruzione dei depuratori per il trattamento dei reflui gardesani
Una delle manifestazioni in Valle Sabbia contro la costruzione dei depuratori per il trattamento dei reflui gardesani
Una delle manifestazioni in Valle Sabbia contro la costruzione dei depuratori per il trattamento dei reflui gardesani
Una delle manifestazioni in Valle Sabbia contro la costruzione dei depuratori per il trattamento dei reflui gardesani

Un altro ribaltone, l’ennesimo, in quella che senza ombra di dubbio è ormai l’odissea infinita del nuovo depuratore del Garda: la Regione ieri mattina a sorpresa ha congelato di fatto il progetto dei due impianti di Gavardo e Montichiari. TUTTO rimandato al prossimo incontro «tecnico», un tavolo di confronto già fissato per il 16 aprile: in quell’occasione i consiglieri regionali bresciani (già invitati e presenti ieri) potranno e dovranno presentare eventuali proposte alternative al progetto di Acque Bresciane. È quasi certo che i valsabbini chiederanno, come già suggerito dai sindaci dell’asta del fiume e dai comitato ambientalisti, la realizzazione del depuratore sul lago di Garda, e poi lo scarico dei reflui nel Chiese. Altra novità sostanziale: il progetto così com’è oggi dovrà essere consegnato dal gestore, appunto Acque Bresciane, ai consiglieri regionali, così che loro possano farlo studiare ad altri tecnici, indipendenti. A questo punto non si esclude venga accolta anche la richiesta del consigliere Pd Gianantonio Girelli di rinviare a dopo le elezioni qualsiasi decisione. Questo è quanto successo ieri mattina al Pirellone, nel corso della lunga riunione convocata dall’assessore Pietro Foroni su richiesta esplicita (e urgente) del consigliere regionale leghista (e valsabbino) Floriano Massardi. Oltre a Massardi e Girelli era presente anche Dino Alberti del Movimento 5 Stelle, tra i più accesi contestatori del progetto di depurazione proposto in questi ultimi mesi, e il presidente della Provincia Samuele Alghisi, che circa due mesi fa, e proprio in Regione, era stato chiamato a fare da paciere tra le varie «tifoserie». Breve, ma doverosa cronistoria: dopo un lungo empasse è dell’ottobre scorso la notizia che, dopo la rinuncia all’ipotesi di Visano, il nuovo depuratore si sarebbe dovuto realizzare a Muscoline e a Montichiari. Tra varie vicissitudini, era stata poi ritirata l’ipotesi Muscoline, sostituita da Gavardo, e confermato Montichiari. Poco più di due mesi fa un’altra riunione in Regione sembrava aver definito i tempi tecnici: un mese o poco più per ulteriori consultazioni, poi la decisione definitiva da intraprendere entro marzo. Riunioni e polemiche, nel mezzo la rivelazione di Bresciaoggi dello studio commissionato da Acque Bresciane all’Università di Brescia, le due manifestazioni a Muscoline e Gavardo, una raccolta firme che ha sfiorato le 3500 adesioni, un’altra manifestazione programmata domani a Montichiari. Dall’ultimo incontro in Provincia, a cui avevano partecipato i sindaci dell’asta del Chiese, sembrava cosa fatta: progetto presentato nei dettagli, i primi render grafici e l’annuncio delle compensazioni (calcolate sul 10% della tassa di soggiorno dei paesi gardesani) riservate ai Comuni che avrebbero dovuto ricevere sia il depuratore che i reflui. Niente di tutto questo, almeno fino al 16 aprile: così ha deciso ieri mattina l’assessore regionale Pietro Foroni. In questi giorni il progetto sarà visionato dai tecnici incaricati dai consiglieri bresciani di Lega, Movimento 5 Stelle, Pd e Forza Italia. «Il tavolo servirà ad ottenere tutti i chiarimenti - spiega Foroni in una nota - a dipanare ogni dubbio e valutare ogni possibile ipotesi. La riunione si terrà nell’Ufficio territoriale regionale di Brescia: Regione Lombardia non ha potere di veto in materia, ma siamo tuttavia di fronte a un’opera che aspetta di vedere la luce ormai da troppo tempo». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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