Depuratori del Garda, si fa sul serio

di Luciano Scarpetta
La condotta sublacuale Maderno-Torri, giudicata ormai pericolosa: col nuovo collettore verrà eliminataIl ministro Gianluca GallettiL’assessore Claudia Terzi
La condotta sublacuale Maderno-Torri, giudicata ormai pericolosa: col nuovo collettore verrà eliminataIl ministro Gianluca GallettiL’assessore Claudia Terzi
La condotta sublacuale Maderno-Torri, giudicata ormai pericolosa: col nuovo collettore verrà eliminataIl ministro Gianluca GallettiL’assessore Claudia Terzi
La condotta sublacuale Maderno-Torri, giudicata ormai pericolosa: col nuovo collettore verrà eliminataIl ministro Gianluca GallettiL’assessore Claudia Terzi

«Un incontro proficuo per condividere un percorso comune che dovrà portare il Ministero dell’Ambiente a rendere attuativa la preannunciata decisione del Governo di mettere a disposizione 100 milioni di euro per il collettore e i depuratori del Garda».

Lo dicono, in una nota congiunta, al termine della riunione tecnica avvenuta fra Ministero dell’Ambiente, Regione Lombardia e Regione Veneto e i due enti di governo degli Ato, il Direttore Generate Gaia Checcucci del Ministero, l’assessore della Regione Lombardia all’Ambiente, Claudia Terzi e l’assessore della Regione Veneto all’Ambiente e Protezione civile, Gianpaolo Bottacin.

IL MINISTRO dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha commentato positivamente la riunione: «È stato un incontro importante - afferma il ministro - per definire il percorso di un’opera strategica cui il ministero ha dato seguito con i fatti. Adesso insieme a noi, nella necessaria alleanza istituzionale - aggiunge Galletti - il territorio deve dimostrare di sapere portare avanti in tempi rapidi un investimento cosi significativo».

La novità è nel rinnovato protagonismo delle due Regioni, che fino ad ora, sulla partita del collettore del Garda, si erano mosse un po’ dietro le quinte: «Nei prossimi mesi - si legge nella nota congiunta delle Regioni Veneto e Lombardia - si riunirà un tavolo tecnico, che avrà il compito di programmare il percorso per la realizzazione dell’impianto di collettamento e depurazione per il lago di Garda. La somma che verrà ripartita, tra Lombardia e Veneto, ricadrà per il 60 per cento sulla Lombardia e per il 40 per cento su Veneto».

ALLA LOMBARDIA il compito di realizzare, oltre al collettamento della sponda bresciana, anche il depuratore, allo scopo di disattivare il condotto sublacuale che ora trasporta le acque reflue all’impianto di Peschiera.

Per quanto riguarda il quadro operativo e attuativo, «nei prossimi mesi, il Ministero programmerà il riparto dei fondi. Si è ipotizzato il completamento della programmazione entro la fine dell’anno in modo da poter formalizzare gli impegni verso le due regioni e i due Ato».

Bene. Ma i soldi? Quei 100 milioni promessi dal Governo non bastano, ne servono più di 200 e proprio dalle Regioni si era ancora in attesa di un segnale preciso. Che adesso è arrivato: «Per quanto riguarda i fondi - conclude la nota - lo sviluppo progettuale consentirà di definire puntualmente la spesa, di inserire le opere nei piani quadriennali degli investimenti e di individuare le modalità di reperimento delle fonti per il cofinanziamento. Gli elementi rilevanti del quadro attuativo di questo progetto scaturiranno dalla collaborazione tra gli enti e tale condivisione nei prossimi mesi potrà essere anche oggetto di un eventuale protocollo d’intesa tra le regioni Lombardia e Veneto».

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