Emergenza acqua
Al lago ne mancano
ben 31 centimetri

di Luciano Scarpetta

Ottobre caldo, siccità ai tempi supplementari, il livello del lago che non risale, l’acqua che diventa emeregzna strategica anche in chiave futura. Serve un «patto» fra il Garda e il fiume Mincio.

Ed ecco il messaggio: «Dobbiamo continuare a percorrere la strada del costante confronto affinché ostacoli e fraintendimenti che in passato si sono manifestati, possano essere superati a beneficio dell’intero sistema Garda-Mincio». Sono parole concilianti quelle rivolte alla Comunità del Garda al termine della stagione irrigua da Massimo Lorenzi, presidente del Consorzio Mincio, l’ente che fornisce acqua ai consorzi della pianura mantovana. Saranno una base per gestire al meglio anche le future emergenze che, dati alla mano, sono ancora dietro l’angolo.

IL LIVELLO del lago ieri misurava 49 centimetri sopra lo zero idrometrico, contro gli 80 dello scorso anno nello stesso periodo, e uscite quasi allo zero, attestate da due settimane a 15 metri cubi al secondo. «Da sempre - spiega Lorenzi - abbiamo posto in cima alle priorità la ricerca di collaborazione con tutti gli Enti e le istituzioni che a vario titolo sono presenti nella gestione dell’importante nodo idraulico rappresentato dal Garda, perché è evidente che attorno al comprensorio insistono diversi interessi non sempre coincidenti».

Per questo sarà necessario anche in questi prossimi mesi continuare nell’opera di «prevenzione», preservando a beneficio di tutti la risorsa idrica prima ancora che possano riproporsi situazioni di emergenza come quelle sfiorate nella scorsa stagione.

«La sofferta decisione di autoridurci le portate di derivazione - sottolinea il presidente Massimo Lorenzi - dimostra inequivocabilmente lo spirito della nostra scelta e della nostra filosofia: se tutti mettono parzialmente da parte il proprio particolare interesse, l’intero sistema ne può trarre giovamento».

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