Finalmente San Martino è un’area protetta

di Alessandro Gatta
La torre di San Martino sarà il cuore storico del nuovo parco
La torre di San Martino sarà il cuore storico del nuovo parco
La torre di San Martino sarà il cuore storico del nuovo parco
La torre di San Martino sarà il cuore storico del nuovo parco

Per Desenzano e dintorni, un colpaccio: un’area verde da «proteggere e valorizzare» da 504 ettari, la bellezza di 5 milioni di metri quadrati. A un anno esatto dal lancio, da quando insomma si è partiti davvero, finalmente realtà: il progetto definitivo del parco di San Martino della Battaglia è pronto, già impacchettato e consegnato alla Provincia, in attesa di un parere che non potrà che essere positivo prima dell’ultimo e conclusivo passaggio: l’inserimento nella variante al Pgt.

Il Plis di San Martino: storia, natura e territorio. Se ne parla da 20 anni, in meno di 12 mesi l’accelerazione decisiva: un iter «lungo e faticoso», ammette l’architetto che ha redatto il progetto, Maurizio Zaglio, lo stesso che per primo mise nero su bianco quella che sarà poi l’idea vincente. Era il ’96: per la prima volta si parla del Plis di San Martino in una tesi di laurea, appunto quella dell’architetto Zaglio. Il recinto virtuale del parco arriva a lambire la ferrovia, sfiora Pozzolengo - per intenderci, dal casello autostradale - ovviamente abbraccia la zona monumentale e la Torre, scende fino a San Girolamo e al confine con Vaccarolo.

L’OBIETTIVO, spiega ancora Zaglio, è quello di «valorizzare questo territorio anche dal punto di vista storico». Come? Partendo innanzitutto dalle cascine. Nell’area del Plis ce ne sono una sessantina, di queste alcune considerate storiche perché dislocate sul campo della battaglia del 24 giugno 1859. Le cascine abbandonate potranno essere recuperate, anche come attività terziaria, con un occhio di riguardo per i bed&breakfast, mentre il sogno nel cassetto è quello del museo diffuso, come in Toscana o sull’Appennino. Norma ad hoc, per incentivare il recupero: niente oneri sulle ristrutturazioni. E ovviamente niente consumo di suolo. Agricoltura: sono tantissimi gli ettari agricoli nel futuro Plis, di questi più del 50% a Lugana. Si prevede il recupero di alcune antiche strade, il ripristino della vegetazione rimossa nei decenni. Turismo e attrattività: il Parco potrebbe meritarsi la candidatura ai «parchi delle battaglie» europei come Lipsia o Waterloo, entrando così di diritto in un circuito internazionale. Non solo: l’intervento comunale si tradurrà nella realizzazione di nuovi percorsi a piedi e in bicicletta, fino a formare un triplice anello ciclopedonale.

Altro progetto: una ciclabile che da Villa Brunati, e quindi al porto di Rivoltella, possa collegarsi proprio a San Martino. Tra le tante cose da fare anche una piantumazione particolare: alberi e piante come dei soldatini, la riproduzione «verde» del posizionamento delle truppe piemontesi, austriache e francesi il giorno della battaglia. Un gioco prospettico: da vicino un bel boschetto, da lontano e dall’alto, o meglio proprio dalla Torre, gli alberi prenderanno la forma degli eserciti schierati. Capitolo Tav: l’alta velocità non interesserà in particolare il Plis, ma ci passerà accanto. Certo stonerebbe un po’: non sia mai allora che un’area di tutela fatta e finita non possa far cambiare idea anche alla ferrovia.

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