Fronte anti-depuratore, verso l’esposto

di Alessandro Gatta
L’assemblea di ieri pomeriggio a Gavardo organizzata dal Tavolo delle associazioni del fiume Chiese e del lago d’Idro Il prossimo appuntamento della protesta sabato 23 a MontichiariGiovedì a Milano l’assessore Foroni incontrerà i consiglieri regionali
L’assemblea di ieri pomeriggio a Gavardo organizzata dal Tavolo delle associazioni del fiume Chiese e del lago d’Idro Il prossimo appuntamento della protesta sabato 23 a MontichiariGiovedì a Milano l’assessore Foroni incontrerà i consiglieri regionali
L’assemblea di ieri pomeriggio a Gavardo organizzata dal Tavolo delle associazioni del fiume Chiese e del lago d’Idro Il prossimo appuntamento della protesta sabato 23 a MontichiariGiovedì a Milano l’assessore Foroni incontrerà i consiglieri regionali
L’assemblea di ieri pomeriggio a Gavardo organizzata dal Tavolo delle associazioni del fiume Chiese e del lago d’Idro Il prossimo appuntamento della protesta sabato 23 a MontichiariGiovedì a Milano l’assessore Foroni incontrerà i consiglieri regionali

L’ipotesi di un esposto alle autorità competenti, a tema ambientale, a firma di associazioni e comitati «per mettere di fronte alle proprie responsabilità chi sta portando avanti un progetto del genere». E ancora una verifica tra tutti gli amministratori «per capire se chi sta in silenzio lo fa perché crede che il depuratore possa sostituirsi al deflusso minimo vitale del fiume». Infine la richiesta di un incontro urgente in Regione da parte dei sindaci dell’asta del Chiese. Sono solo alcuni dei tanti temi emersi nel corso della lunga assemblea (durata ben oltre le quattro ore) di ieri pomeriggio a Gavardo, convocata e organizzata dal Tavolo delle associazioni del fiume Chiese e del lago d’Idro. PRESENTI tecnici e relatori, gli amministratori delle zone interessate al progetto del depuratore per il Garda, i rappresentanti delle associazioni ambientaliste, assenti invece, ma era prevedibile nonostante l’invito, i sindaci della Comunità del Garda. Valutazioni tecniche e opinioni a parte, l’assemblea è servita anche a fissare la scaletta delle prossime azioni di protesta. Prima di tutto si attendono gli esiti della riunione di giovedì in Regione, convocata dall’assessore Pietro Foroni e a cui sono stati invitati i consiglieri regionali bresciani. Poi ci sarà la manifestazione di Montichiari, sabato prossimo, in cui si cercherà di replicare i successi di partecipazione dei cortei di Muscoline e Gavardo, che alla fine di novembre e ai primi di marzo hanno coinvolto più di un migliaio di persone. È sicuro che i sindaci chiederanno di andare in Regione e incontrare Foroni: «Mi confronterò con i colleghi - spiega Davide Comaglio, primo cittadino di Muscoline e capofila del fronte istituzionale del Chiese - per formalizzare una richiesta ufficiale da inviare all’assessore regionale: purtroppo siamo noi i primi interessati al progetto, ed è giusto che anche a noi sia data la possibilità di parlare. Intanto aspettiamo, e vediamo che succederà giovedì». Ma il fronte politico è già rovente. «È giusto che si sappia - ha detto Marco Apostoli, consigliere provinciale di Provincia Bene Comune - che i depuratori a Gavardo e Montichiari non hanno senso dal punto di vista tecnico, ma sono solo il frutto dell’accordo politico tra Forza Italia, Lega e Pd. Lo ha scritto proprio la Provincia, in un documento ufficiale che riassume i passaggi dell’incontro dell’11 marzo scorso, a cui hanno partecipato Maria Stella Gelmini, Giovamaria Flocchini e Samuele Alghisi». «Aspettiamo di vedere cosa succede giovedì in Regione - incalza Amilcare Ziglioli, sindaco di Prevalle - ma in ogni caso saremo al fianco di comitati e associazioni. Purtroppo mi pare di vedere che il fronte dei sindaci si sta già sgretolando. Ma la nostra proposta non cambia: vogliamo vedere delle soluzioni alternative, e verificare se il depuratore può essere fatto sul Garda». Gli interventi degli ambientalisti. «In vista dell’incontro di giovedì in Regione - dice Filippo Grumi di Gaia - chiediamo ai consiglieri regionali bresciani di fare fronte comune, per respingege il progetto al mittente, almeno finché non si sarà fatta una vera concertazione, come promesso». «Registriamo l’inadeguatezza di chi dovrebbe essere chiamato a dare l’esempio, a fare scelte tecniche sostenibili - l’intervento di Gianluca Bordiga, portavoce del Tavolo del Chiese - quando il Chiese il suo conto l’ha già pagato, con un’epidemia unica al mondo che ha fatto ammalare più di un migliaio di persone». •

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