Il Sultano «prenota»
le vacanze
sul Garda

di Alessandro Gatta
Il Sultano dell’Oman: al regno arabo interessa il turismo sul Garda
Il Sultano dell’Oman: al regno arabo interessa il turismo sul Garda
Il Sultano dell’Oman: al regno arabo interessa il turismo sul Garda
Il Sultano dell’Oman: al regno arabo interessa il turismo sul Garda

Il piccolo ma ricchissimo Sultanato dell’Oman in trasferta sul Garda a caccia di proposte turistiche. A giugno sono più di 40mila gli omaniti che sono andati in ferie all’estero: non grandi numeri ma una clientela comunque nuova, con una elevata capacità di spesa, che ha messo il lago e la Valtènesi nella sua lista dei desideri vacanzieri.

Proprio per questo ieri mattina il Console del Sultanato, il diplomatico italiano Giuseppe De Pascali ha incontrato a Padenghe il sindaco (e presidente dell’Unione della Valtenesi) Patrizia Avanzini, insieme alla collega di Moniga Lorella Lavo per una prima riunione conoscitiva, che verrà replicata insieme agli operatori di settore, agli albergatori, altri sindaci e il Consorzio Lago di Garda.

L’OBIETTIVO è costruire un ponte turistico fra la Valtènesi e il Sultanato, con determinate caratteristiche: alta qualità dell’offerta ricettiva (alberghi da quattro o cinque stelle), la vicinanza alle grandi città d’interesse (Milano e Venezia) ma anche alle montagne, offerte culturali (dalla Brescia archeologica e romana al Vittoriale) e naturalistiche (la Riserva di Manerba), campi da golf e prodotti tipici (vino e olio) magari legati a manifestazioni (Padenghe Verde, Italia in Rosa).

«Il turista omanita non conosce ancora il Garda - ha spiegato il Console - perché di solito sceglie come base Milano, visita Venezia e l’unico lago che conosce è quello di Como. Ma le cose stanno cambiando: se parliamo di Oman per atterrare a Milano bastano 6 ore. Siamo qui oggi per avviare una collaborazione: aspettiamo le vostre proposte».

Il piccolo Oman ha 4 milioni di abitanti, e di questi 2 milioni sono stranieri. Da 47 anni è governato dal Sultano Wabus bin Said Al Said, che ha guidato lo sviluppo economico trainato dal petrolio e nel 2003 ha pure indetto le prime elezioni parlamentari.

«Il nostro è un Paese sicuro e moderno - ha detto ancora De Pascali - dove ognuno si veste come vuole, si può bere alcol e andare in spiaggia in bikini». La scorsa estate anche 27mila italiani sono stati in Oman. Adesso noi aspettiamo loro.

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