La capsula del tempo spedisce
nel futuro i ricordi dei ragazzi

di Alessandro Gatta
La preparazione del materiale da inserire nella capsula del tempo
La preparazione del materiale da inserire nella capsula del tempo
La preparazione del materiale da inserire nella capsula del tempo
La preparazione del materiale da inserire nella capsula del tempo

Una capsula del tempo in cui «rinchiudere» parole, fotografie, oggetti e progetti, e perché no anche i sogni dei ragazzi di oggi, da lasciare in eredità ai ragazzi di domani: vietato aprirla per almeno mezzo secolo, fino al 2067. Non è la trama di un film di fantascienza, ma un curioso (e inedito) progetto didattico che si concluderà proprio questa mattina alle scuole medie di San Felice, dopo qualche settimana di intenso lavoro.

UNA VENTINA gli studenti coinvolti, coordinati dal professor Giacomo Turolla: «Li possiamo definire come piccoli creatori di storia - spiega - hanno dovuto osservare, selezionare, comprendere e spiegare le caratteristiche e gli elementi di interesse documentale di quanto è stato raccolto: i futuri ragazzi avranno immagini, dati, oggetti, ambienti da confrontare, creando così un dialogo transgenerazionale di grande interesse». Non c’è stato bisogno di allertare la Nasa: la capsula del tempo altro non è che una scatola di ferro, realizzata da un genitore che fa il fabbro, verrà posizionata all’interno di una teca all’ingresso della scuola, ad altezza di sicurezza (non tanto per il rischio che qualcuno la rompa, quanto piuttosto che qualcuno ci sbatta la testa). All’esterno sarà posta una targa, che ne affiderà l’apertura agli alunni di questi giorni di maggio, ma nel 2067. Appunto, tra 50 anni. Ma cosa hanno scelto i ragazzi? Qualcuno ci ha messo un telecomando, per raccontarne il rituale domestico che coinvolge tutte le famiglie del mondo, qualcun altro ha scritto una lettera ai bambini del futuro, c’è chi ha raccontato delle automobili (una ricerca sui modelli, le caratteristiche, i prezzi, il carburante) e chi invece dell’euro e dell’Europa, poi la storia del territorio, le fotografie della scuola media di oggi e di San Felice (chissà come sarà il paese tra 50 anni), chi ha parlato di libri e chi di musica, chi di cartoni animati e fumetti. Piccoli pezzi di una grande storia: nella scatola non mancherà nemmeno il mitico bianchetto. «Abbiamo voluto creare una sorta di documento storico -continua Turolla - credo che così i ragazzi possano davvero aprire gli occhi, e vedere davvero il mondo bellissimo che gli sta intorno». La sepoltura della capsula è in programma prima di mezzogiorno: ma oggi la scuola sarà aperta tutto il giorno, nell’ambito della festa dedicata alla «Città dei Ragazzi».

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