Massacrò la
moglie: condannato
a 16 anni

L’omicidio di Gloria Trematerra avvenne il 17 aprile 2015 FOTOLIVE
L’omicidio di Gloria Trematerra avvenne il 17 aprile 2015 FOTOLIVE
L’omicidio di Gloria Trematerra avvenne il 17 aprile 2015 FOTOLIVE
L’omicidio di Gloria Trematerra avvenne il 17 aprile 2015 FOTOLIVE

Mario Pari

A dodici mesi dall’accoltellamento che non lasciò scampo a Gloria Trematerra è arrivata la sentenza di primo grado: il marito Tullio Lanfranchi è stato condannato a sedici anni di reclusione e tre anni di casa di cura. Il processo, che si è concluso nei giorni scorsi, è stato celebrato con rito abbreviato e all’imputato è stato riconosciuto un vizio parziale di mente.

L’OMICIDIO è stato commesso il 17 aprile scorso a Niardo nell’abitazione in cui era rimasto a vivere solo il marito. Gloria Trematerra e la figlia si erano trasferite da tempo in un appartamento protetto a Breno. Quella sera, però, l’insegnante d’inglese del «Golgi» di Breno e sua figlia Alice tornarono nell’abitazione in cui avevano vissuto fino a quando non erano diventati insostenibili i problemi che stavano portando alla separazione, in particolare i maltrattamenti nei confronti della vittima. Era ora di cena quando madre e figlia arrivarono nei pressi dell’abitazione. In casa, secondo la ricostruzione dei carabinieri, salì inizialmente solo la figlia. Doveva prelevare alcuni oggetti, tra i quali un cd e un coltello. Ma quando Tullio Lanfranchi vide la figlia, capì che la moglie era nei paraggi. E alla ragazza impose di fare salire la madre. Gloria Trematerra, chiamata dalla figlia, salì in casa. Per lei fu l’inizio della fine. Il marito la colpì con sette fendenti usando proprio il coltello che la figlia doveva portare con sè. Ma la tragedia rischiò d’avere dimensioni ancora maggiori, perché la diciottenne che aveva cercato invano di difendere la madre fu inseguita e ferita lievemente dal padre. Riuscì a salvarsi solo entrando in una pasticceria della zona. Poi il ricovero in ospedale e l’intervento dei carabinieri con l’arresto del padre. La difesa di Tullio Lanfranchi, rappresentata dall’ avvocato Tatiana Bodei ha chiesto e ottenuto il processo con rito abbreviato condizionato all’acquisizione della consulenza psichiatrica di parte. E la perizia disposta dal giudice Elena Stefana è pervenuta alla medesima conclusione, quella di un vizio parziale di mente.

IL MAGISTRATO ha inoltre condannato l’imputato a una provvisionale immediatamente esecutiva di 400 mila euro, dei quali 200 mila destinati alla figlia e 160 mila al figlio, entrambi assistiti dall’ avvocato Cristina Guatta, e 40 mila alla sorella di Gloria Trematerra.

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