Mille chilometri in Vespa contro il razzismo

di Flavio Marcolini
Tutto pronto a Desenzano per il «Memory Vespa Tour»Roberto Stucchi verso l’impresa
Tutto pronto a Desenzano per il «Memory Vespa Tour»Roberto Stucchi verso l’impresa
Tutto pronto a Desenzano per il «Memory Vespa Tour»Roberto Stucchi verso l’impresa
Tutto pronto a Desenzano per il «Memory Vespa Tour»Roberto Stucchi verso l’impresa

«Una volta si portavano nelle miniere i canarini, uccelli sensibili ai gas. I canarini avvertivano i minatori quando la catastrofe era imminente. Ecco, per me la memoria significa essere un canarino nella miniera, dare l'allarme quando sento l'acre odore del razzismo. Non per vendetta, non per vivere con le spalle voltate indietro, ma per il nostro sentirsi uomini oggi». Inizia con queste parole di Wlodek Goldkorn la riflessione di Roberto Stucchi, 61enne di Desenzano che, alle soglie delle pensione dopo una vita di lavoro come dirigente di un importante istituto di credito, si appresta domenica 8 luglio a partire in solitaria per il Memory Vespa Tour, viaggio della memoria da Desenzano del Garda ad Oswiecim, la famigerata Auschwitz nazista. SOCIO dell'Associazione nazionale ex deportati, Stucchi ha le idee molto chiare: «In questi ultimi tempi - afferma - come molti cittadini italiani ho assistito in maniera del tutto inerme, ad episodi di violenza, intolleranza, antisemitismo, razzismo che sono avvenuti nel nostro Paese. Per questo motivo, dopo una vita di lavoro da rispettoso e onesto cittadino che non ha mai osato manifestare il proprio disappunto dinnanzi a soprusi e irregolarità di sorta, ho deciso di diventare metaforicamente un canarino e, in sella al mio PX 150, farmi sentire, poiché intorno a me avverto l’acre odore del razzismo che sta cercando di avvelenare l’aria che ogni giorno respiriamo». Lo scooter come messaggio di libertà. «LA VESPA - SPIEGA - è da sempre un simbolo di modernità, di vitalità e dell’inventiva straordinaria dell’Italia del boom economico e resta un’icona di un mondo senza barriere. I modi di viaggiare oggi si sono radicalmente trasformati, eppure la Vespa è ancora nel cuore degli italiani». Attraverso Italia, Austria, Repubblica Ceca e Polonia, le tappe saranno quattro: l'8 da Desenzano a Tarvisio lungo un tragitto di 335 chilometri. Il 9 da Tarvisio a Lunz am See in una tappa lunga 280 chilometri. Il 10 luglio, Stucchi percorrerà i 260 chilometri che separano Lunz da Brno mentre il giorno dopo approderà a Oswiecim dopo aver macinato altri ducentosettanta chilometri. La città è conosciuta con il nome tedesco Auschwitz è associata all'omonimo campo di concentramento nel quale, durante la seconda guerra mondiale, vennero uccise oltre un milione e centomila persone fra ebrei, russi, polacchi, prigionieri di guerra, oppositori politici, testimoni di Geova e zingari. «Questo viaggio - sottolinea - intende sensibilizzare l’opinione pubblica affinché vengano ribaditi in maniera assolutamente pacifica i valori di libertà e di democrazia contenuti nella Carta costituzionale. Ha il dovere di dare un contributo alla conoscenza, in questi anni di “nescienza” delle vicende che condussero ad Auschwitz molti cittadini italiani di religione ebraica vittime inermi delle infami leggi razziali del luglio 1938». GRAZIE AL CENTRO Guido ed Alberto Dalla Volta di Desenzano e all’Aned di Brescia sostiene il dirigente di banca «adempirò a questa sorta di voto laico. «A percorrere le strade di mezza Europa non sarò solo: sentirò al mio fianco il sostegno di quanti viaggeranno metaforicamente con me per ridare dignità ed umanità a tutti quelli che ad Auschwitz arrivarono come esseri umani e divennero ‘stuck’, pezzi». Sabato 7 luglio alle ore 10.30 al Boschetto della Memoria di via Giotto a Desenzano verrà presentata l'iniziativa e saranno regalate ai presenti copie del saggio storico «Auschwitz non sarebbe esistito se... sulla deportazione italiana negli anni 1943- 1945». Al termine del suo viaggio Stucchi verrà ricevuto da Piotr Cywinski, direttore del Memoriale e Museo di Auschwitz, al quale consegnerà una targa a ricordo del suo tour. •

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