Nelle anguille ancora diossina
«Divieto di pesca fino al 2022»

di Luciano Scarpetta
Un’anguilla sui  fondali lacustri: Pcb fuori norma in 42 esemplari su 90
Un’anguilla sui fondali lacustri: Pcb fuori norma in 42 esemplari su 90
Un’anguilla sui  fondali lacustri: Pcb fuori norma in 42 esemplari su 90
Un’anguilla sui fondali lacustri: Pcb fuori norma in 42 esemplari su 90

Non lascia purtroppo molti dubbi la relazione finale dell’Istituto zooprofilattico di Teramo, centro di riferimento per l’epidemiologia veterinaria, che dopo le analisi ha dato un verdetto nefasto: la pesca, il consumo alimentare e il commercio delle anguille del lago di Garda dovranno restare vietati fino alla fine del 2021. Se ne riparlerà nel 2022, quando le anguille dal Garda saranno probabilmente scomparse.

«In considerazione dei lunghi tempi di persistenza delle sostanze tossiche nelle anguille e dei lunghi tempi di permanenza nelle acque del Garda - recita la nota - il campionamento potrà essere ripetuto non prima di almeno cinque anni».

L’INDICAZIONE tecnica al Ministero della Salute giunge al termine delle analisi effettuate su 90 campioni di anguille adulte prelevati all’imbocco del Mincio a Peschiera, nella fase finale dello sviluppo e divisi in tre categorie: 32 campioni tra 54 e 65 centimetri di lunghezza, 34 tra 67 e 80 e 24 tra 81 e 100 centimetri.

I RISULTATI hanno evidenziato la contaminazione di quasi la metà degli esemplari, peggio delle altre volte: solo 48 sono risultate conformi e con valori di sostanze diossinosimili, come il Pcb, inferiori al livello massimo.

Per gli altri esemplari «ben 18 hanno mostrato valori superiori ai limiti massimi. In particolare, le non conformità sono attribuibili alla somma di Pcdd-Pcb. Altri 3 campioni sono risultati non conformi anche per Ndl-Pcb».

In merito a questo aspetto, le associazioni di categoria dei pescatori professionali avevano chiesta di revocare il divieto di commercializzazione di anguille, limitatamente a determinate categorie definite in base a caratteristiche di lunghezza o peso. Ma dalla relazione la «taglia» risulta ininfluente: bastano solo 96 grammi di anguilla contaminata per superare la soglia tollerabile dall’uomo nell’arco di un mese. Considerando quindi questa ennesima proroga (il divieto è in vigore dal 2011) la domanda è: si potrà mai tornare ancora a pescare l’anguilla del Garda?

Secondo l’ambientalista bresciano Marino Ruzzenenti, c’è il fondato timore che la pesca dell’anguilla sarà vietata a lungo e forse per sempre: «Le sostanze depositate sui fondali da decenni, provenienti da centrali e fabbriche a monte del lago, non sono biodegradabili».

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