No Tav, la guardia resta alta
E da Desenzano arriva l’assist

di Flavio Marcolini
L’affollata assemblea promossa dai No Tav a Campagna di Lonato
L’affollata assemblea promossa dai No Tav a Campagna di Lonato
L’affollata assemblea promossa dai No Tav a Campagna di Lonato
L’affollata assemblea promossa dai No Tav a Campagna di Lonato

L’affollata assemblea dei No Tav giovedì sera all’oratorio di Campagna a Lonato ha confermato la linea dell’opposizione intransigente alla nuova linea tra Brescia e Verona, con un alleato in più: il neo sindaco di Desenzano Guido Malinverno. Il primo cittadino ha solo ascoltato, ma al termine dell’assemblea non si è sottratto a qualche considerazione. «Ero qui per ascoltare e informarmi - ha detto - credo che tutte le amministrazioni comunali dovrebbero partecipare a incontri come quello di stasera per raccogliere informazioni, sapendo che diversi loro concittadini potranno essere coinvolti e rischieranno di vedere espropriati case e terreni».

Netto il giudizio sull’idea della stazione di San Martino: «Si sostiene che possa essere una spinta per il turismo straniero sul lago. Io in questi giorni mi sono confrontato con albergatori e operatori del settore e mi chiedo quale differenza possa fare, per chi arriva in treno da Parigi o Lione, giungere dieci minuti prima o dopo nella nostra città. Un vantaggio esiguo a fronte del grande impatto ambientale che avranno la nuova linea ferroviaria e i suoi cantieri» ha spiegato, sostenendo che «va invece prestata maggior attenzione alle esigenze dei pendolari potenziando la linea attuale».

Il primo cittadino ha poi assicurato «costante attenzione sul tema e vicinanza alle realtà alberghiere, agli operatori vitivinicoli e a chi abita nei pressi del tracciato», auspicando «che vi siano presto concrete e chiare informazioni dagli organi preposti».

Nel frattempo, a poche centinaia di metri dall’area dove sorgerà uno dei maxicantieri per l’alta velocità, la fitta serie di interventi ha riproposto le ragioni del no ad un progetto tuttora ricco di problematiche, ha lamentato Fiorenzo Bertocchi. In primo piano le criticità tecniche di un’opera che verrebbe realizzata «con l’irragionevole logica dei lotti costruttivi, che consente di proseguire i lavori fin che sono finanziabili, senza assicurare che i singoli tratti possano funzionare». Erasmo Venosi ha ricordato il no del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che ha chiesto al Governo un’analisi del rapporto fra costi e benefici e la revisione delle misure antisismiche previste in quanto non aggiornate.

Ha poi ricordato che «sono ora in corso di stesura due studi di prefattibilità, sull’uscita da Brescia e sulla stazione di San Martino e si sta scrivendo il testo della delibera del progetto definitivo da trasmettere alla Corte dei Conti. Ottenuto il via libera, verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e poi si apriranno le procedure propedeutiche all’inizio dei lavori». È toccato poi all’avvocato Fausto Scappini fare il punto sul versante giuridico. «A settembre il Consiglio di Stato discuterà la nostra istanza avverso la sentenza del Tar del Lazio che ha respinto il nostro ricorso. Ma anche contro il progetto definitivo sarà ammesso ricorrere. C’è poi un esposto alla Corte dei Conti che ne contesta la legittimità contabile». E intanto domani alle ore 17 nuova manifestazione al presidio No Tav a Campagna.

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