Nove ore di «travaglio» per la città del futuro

di Alessandro Gatta
Il municipio di Desenzano: approvata in Consiglio la variante al Pgt
Il municipio di Desenzano: approvata in Consiglio la variante al Pgt
Il municipio di Desenzano: approvata in Consiglio la variante al Pgt
Il municipio di Desenzano: approvata in Consiglio la variante al Pgt

Maratona doveva essere, maratona è stata: non dal tramonto all’alba, come successo cinque anni fa per l’approvazione del Pgt «originale» (ci era voluto quasi un giorno intero), poi revocato con il cambio della guardia in municipio, ma comunque più di 9 ore di discussione per vagliare le 119 osservazioni presentate per la variante al Piano di Governo del Territorio del Comune di Desenzano, approvata in via definitiva soltanto ieri notte, al termine di una seduta che definire fiume è un eufemismo.

POLEMICHE inevitabili, come da copione, sui temi caldi della città di domani: il Piano integrato delle Tassere, già ridotto del 65% in fase di adozione e ora «commutato» in un Piano attuativo, per cui si prevede il futuro azzeramento della convenzione che prevedeva la realizzazione del nuovo lungolago, opera da 5 milioni (ridotta a 4) che adesso passerà in carico al Piano delle Grezze. La lottizzazione delle Tassere (anche se ridotta vale 18mila metri cubi) porterà 180mila euro di contributi straordinari al Comune, oltre a oneri e standard ordinari: per la minoranza di Desenzano Civica «un contributo al ribasso: si edifica lo stesso ma incassando meno».

Proprio Paolo Abate (di Desenzano Civica) ha inaugurato il Consiglio chiedendone il rinvio (richiesta effettuata in seguito anche dal leghista Rino Polloni) per presunti «documenti» mancanti riguardo al nuovo Plis di San Martino, da 5 milioni di metri quadrati: sul progetto pendono infatti ben 5 ricorsi, quattro al Capo dello Stato (tre aziende private oltre al Consorzio del Lugana) e un’altro al Tar.

RICORSI che secondo la maggioranza possono comunque considerarsi «esauriti», viste le modifiche al progetto approvate a seguito dell’accoglimento di alcune osservazioni. Per tutto il Pgt le osservazioni erano tante, tantissime. Presentate da enti pubblici, privati cittadini, perfino dalla casa di riposo di Sant’Angela Merici e dalle Suore Orsoline. Così come sono tante le proposte rispedite al mittente: una nuova edificazione in via Caporali, una spa al Castello Belvedere, 6400 metri quadrati edificabili in località Cremasca, altri 49mila a nord di Villa Tassinara.

Tra quelle accolte (anche solo parzialmente) spicca la deroga sulle altezze per i nuovi impianti produttivi e tecnologici della Cameo, che potranno raggiungere i 18 e i 30 metri a patto che all’interno non vi sia «permanenza di persone». Ma anche la possibilità di realizzare un chiosco sulla spiaggia all’altezza della Madonna della Villa, struttura che tra 50 anni tornerà gratuitamente al Comune, oppure l’annullamento dell’ambito residenziale del Madergnago (su proposta del Comitato Colline Moreniche).

Rimane invariato il futuro dell’idroscalo: un parco pubblico a disposizione del Comune (canone simbolico di 1000 euro l’anno) in cambio di una destinazione «turistico-ricettiva» per l’area dove oggi ci sono gli hangar, di proprietà della Difesa Servizi (riferita al ministero). Così come non cambia la destinazione dell’ex Fili Legnami di via Marconi: spazio al solo commerciale.

Tra le osservazioni «pubbliche» si segnalano le richieste (accolte) della Regione: la valorizzazione dei siti Unesco (Lavagnone e Corno di Sotto), il divieto di realizzare parchi fotovoltaici in aree agricole, l’obbligo di mantenere le «condizioni di realizzabilità» della Tav. Curiosi anche gli appunti dell’Ats: monitoraggio annuale dei dati ambientali ma soprattutto una «opportuna verifica» della rete acquedottistica.

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