Olio, il futuro di Tignale è «bio»

Uno degli oliveti di Tignale
Uno degli oliveti di Tignale
Uno degli oliveti di Tignale
Uno degli oliveti di Tignale

È sempre più legato alla tradizione olivicola il futuro di Tignale. In ragione soprattutto dell’importanza che la filiera ricopre sul territorio rispetto ad altri prodotti: sia in termini di storia locale, sia per la produzione dell’olio biologico della Latteria Turnaria che riunisce ben 136 soci con vari agricoltori locali e un centinaio di soggetti privati. Senza ovviamente dimenticare le ricadute che garantisce al segmento turistico.

Per questi motivi il Comune ha presentato in Regione un progetto per la partecipazione al bando per la valorizzazione del territorio e la promozione dei temi agricoli e delle filiere agroalimentari locali. Centomila euro è la somma richiesta a fondo perduto per coprire il 70% dell’investimento. I restanti 58mila euro saranno assicurati dal Comune. «Il progetto – spiega l’assessore al Turismo Luigi Bertoldi – punta a valorizzare e salvaguardare le nostre tradizioni rurali considerato che già nel 1467 negli Statuti di Tignale erano previste sanzioni per chi tagliava impropriamente olivi. Rendere visibile il brand dei nostri prodotti è strategico anche in chiave turistica». Il Comune sta mettendo a punto una partnership con la Latteria Turnaria che cura 23 ettari di terreno con oltre 8 mila piante di olivo e che, nello specifico, gestisce anche la sede ecomuseale alla limonaia del Pra de la Fam, il castagneto, la malga di Angoi e naturalmente l’oleificio biologico con annesso spaccio di prodotti tipici. «Per prima cosa – spiega Bertoldi – vogliamo qualificare il percorso ecomuseale che da Tignale sull’altopiano conduce in riva al lago alla limonaia: l’ampio oliveto che si incontra lungo il tracciato sarà sistemato e recuperato così come il fondo stradale, con la posa di cartellonistica didattica e indicativa. Alla sede ecomuseale dell’oleificio sarà invece allestita al primo piano una sala destinata a mostre permanenti e temporanee, attività didattiche con le scuole e promozione di prodotti agricoli agroalimentari locali verso i turisti.

«Gli interventi – conclude Bertoldi – riguarderanno anche l’installazione di totem multimediali e video promozionali della filiera dell’olio d’oliva e altri prodotti locali come limoni e tartufi». Per uno sviluppo sostenibile del territorio attraverso la conservazione della memoria collettiva. L.SCAR.

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