Parolini:
«Ma perchè
tanta fretta?»

Una settimana per il via libera all’appalto? Una fretta non condivisa nemmeno dalla Regione Lombardia, che sul progetto della Tav Brescia-Verona ha formalizzato osservazioni e prescrizioni, non poche, ancora in attesa di recepimento.

«MI CHIEDO il perché di questa improvvisa urgenza - dice Mauro Parolini, assessore regionale al Turismo e allo Sviluppo economico -. La Regione sul tema è stata chiara: il piano lombardo delle infrastrutture prevede la stazione del Garda, a San Martino, perché non è possibile che dopo tutti i disagi l’alta velocità sul lago proprio non si fermi, saltando Desenzano e Peschiera, lasciando un bacino turistico da 23 milioni di presenze privo di collegamenti ferroviari a lunga percorrenza».

«Noi la Tav la vogliamo - ribadisce - ma solo con la fermata sul Garda: fra l’altro costa poco, circa 20 milioni, e sarebbe poco invasiva perché sorgerebbe in una zona dove il cantiere è già previsto (vicino al breve tunnel per «bypassare il casello A4 di Sirmione). Questa battaglia la porteremo al Governo: il Cipe non può non tenere conto di una Regione come la nostra». A.GAT.

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