Scoppio della conduttura idrica Adesso esplodono le polemiche

di Alessandro Gatta
L’area recintata dove è avvenuta giovedì sera l’esplosioneUna delle automobili investite dai detriti sollevati dall’esplosione
L’area recintata dove è avvenuta giovedì sera l’esplosioneUna delle automobili investite dai detriti sollevati dall’esplosione
L’area recintata dove è avvenuta giovedì sera l’esplosioneUna delle automobili investite dai detriti sollevati dall’esplosione
L’area recintata dove è avvenuta giovedì sera l’esplosioneUna delle automobili investite dai detriti sollevati dall’esplosione

La voragine è già stata tappata e la strada riaperta nella notte: nessun problema all’acquedotto perché il tubo letteralmente esploso giovedì sera sotto al viadotto di Desenzano lungo la provinciale non era ancora in funzione, e quindi non trasportava acqua. Ma le polemiche dopo la tragedia sfiorata non si placano. TRE AUTOMOBILI travolte da fango e detriti mentre stavano transitando, altre quattro colpite o danneggiate parcheggiate di fronte al bar Bacco&Tabacco: questo il bilancio del piccolo «disastro», per fortuna senza feriti. Appurato che la tubatura è scoppiata, sono ancora da accertare le cause dell’esplosione: lo si saprà solo lunedì, quando gli operai e i tecnici di Garda Uno riapriranno il buco per ricostruire l’accaduto. Intanto si sa che in quel momento - intorno alle 19 di giovedì - si stavano facendo i test di pressione, operazioni di routine per il collaudo delle tubature e la verifica della tenuta dei giunti. Non si sa invece perché il tubo sia scoppiato: come riferito da Garda Uno, la pressione «sparata» nella condotta era di 6,5 bar, circa una volta e mezzo rispetto alla normale pressione di esercizio. I tubi in ghisa di quel tipo (dal diametro di 30 centimetri) sono in grado di resistere a pressioni fino a 25 bar, e anche le parti speciali, più delicate, comunque sono testate per sopportare fino ai 16 bar. Come detto, non c’era acqua: la condotta è nuova di zecca, posata da poco e pronta (o quasi, visto quello che è successo) per essere allacciata alla parte di tratta su cui ancora si sta lavorando, poche centinaia di metri più avanti in via Marconi, in direzione Padenghe. La cronaca racconta di una tragedia sfiorata: il tubo è scoppiato proprio davanti alle strisce pedonali, lungo il percorso che porta al parco delle Grezze, dalla parte opposta della fermata dell’autobus. Fortunatamente nessuno passava a piedi, o in bicicletta. Tre automobili, due Fiat 500 e una Dacia Logan, sono state travolte da fango e detriti: una pioggia di sassi, ha raccontato chi era lì in quel momento. Sul posto Vigili del Fuoco e forze dell’ordine, Polizia e Carabinieri, la Locale a gestire l’emergenza viabilità, il sindaco Guido Malinverno e l’assessore Giovanni Maiolo. Tanta paura anche al bar Bacco&Tabacco, che ha dovuto chiudere con qualche ora d’anticipo. «Non avevamo alternativa - raccontano le ragazze al lavoro dietro al bancone - la strada era chiusa, eravamo spaventati. Abbiamo sentito un boato, così forte che per un attimo sembrava fosse caduto un treno dal viadotto, qualcun altro invece ha pensato a un terremoto. C’è da dire che sono stati bravissimi, a mezzanotte avevano già sistemato tutto. Meno male nessuno si è fatto niente». •

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