Sul tavolo
un ricorso
e un esposto

A che punto è la Tav Brescia-Verona-Padova? Approvato dal Cipe il progetto esecutivo, manca solo il progetto definitivo, che dovrà definire alcune «integrazioni», fra cui due studi di fattibilità sull’uscita da Brescia città in direzione Verona (con l’ipotesi progettuale del quadruplicamento dei binari) e sull’ipotesi di realizzare una stazione per il Garda, indicativamente fra Desenzano e Pozzolengo.

IERI A ROMA l’avvocato Fausto Scappini ha aggiornato sullo stato dei ricorsi in atto promossi da associazioni, Comuni, consorzi di produzione e tutela, imprese con particolare attenzione alla decisione del Consiglio di Stato di approfondire il ricorso più recente che ha proposto di decidere direttamente il merito della controversia, impegnandosi a fissare al più presto udienza pubblica per la discussione dell’appello. Si attende la fissazione dell’udienza per dicembre 2017 o gennaio 2018.

Sul tavolo c’è anche un’iniziativa illustrata dall’avvocato Scappini affinché la Corte dei Conti, nell’ambito della sua attività di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato, esamini la delibera 42 del 2017, con la quale il Cipe ha approvato il progetto definitivo della Brescia-Verona anche sulla base di numerosi rilievi critici che saranno evidenziati nell’esposto alla Corte dei Conti. E mentre il Governo parla di apertura dei cantieri entro l’autunno, in realtà tutto tace per ora. V.R.

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