Un maxi-hotel sul Lido
Comitato e opposizione
passano al contrattacco

Lido di Lonato: non si arrende il «fronte del no» al nuovo maxi-hotel
Lido di Lonato: non si arrende il «fronte del no» al nuovo maxi-hotel
Lido di Lonato: non si arrende il «fronte del no» al nuovo maxi-hotel
Lido di Lonato: non si arrende il «fronte del no» al nuovo maxi-hotel

Domani sera alle 20,45 all’Abbazia di Maguzzano si tornerà a parlare del nuovo grande complesso alberghiero al Lido di Lonato, in un contesto paesaggistico delicato fra il lago, la base del Monte Corno e l’Abbazia stessa.

IL PROGETTO, un po’ a sorpresa, aveva incassato un sofferto «via libera» dalla Soprintendenza, e ora potrà essere messo ai voti in Consiglio comunale. Ma il «fronte del no» non si arrende.

A rilanciare il dibattito è il gruppo consiliare «Ritrovo Lonato» e il Comitato per il Parco delle colline moreniche del Garda.

«In attesa che arrivi il parere motivato dell’autorità competente sulla valutazione ambientale strategica che verrà poi votato in Consiglio comunale - spiega la consigliera Daniela Carassai – intendiamo informare su quanto sta accadendo su questa area di particolare pregio ambientale e decidere le azioni da mettere in campo con i cittadini per evitare l’ennesimo scempio».

Tira aria di ricorso al Tar, così sembra leggendo fra le righe.

Gli esiti delle varie conferenze hanno visto il «no» deciso dei Comuni confinanti di Desenzano e Padenghe e una lunga serie di criticità espresse dalla Provincia e dell’Arpa su consumo di suolo e Rete ecologica regionale.

Il «sì» è invece giunto dalla Soprintendenza di Brescia che , dopo un inizio contrario , nella terza conferenza pur elencando tutti i vincoli ha fatto dietrofront esprimendo parere favorevole .

«L’ENTE PREPOSTO alla tutela dell’ambiente- aggiunge Gabriele Lovisetto, del Comitato Parco colline – continua così a permettere la cementificazione a macchia di leopardo nella piana di Maguzzano . Oltre al nuovo albergo al Lido ricordiamo il progetto dei 15 appartamenti delle “Dimore dei Gigli” e altre varianti che investono il territorio . Forse però non ci si deve meravigliare troppo, visto che nel documento emesso nel 2015 dalla Soprintendenza relativo all’ambito sottoposto a tutela indiretta in prossimità dell’abbazia, l’area destinata al nuovo albergo ,nonostante i vincoli ambientali e panoramici, era stata esclusa. Naturale che ora venga da chiedersi perché».

Ricordiamo che il progetto, per un investimento, dai 15 ai 20 milioni di euro, prevede 20.000 metri cubi fuori terra e 7.500 interrati, in un comparto di 95.750 metri quadrati. R.DAR.

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