«Vado!», Desenzano ora è a portata di clic

di Alessandro Gatta
L’entroterra di Desenzano da scoprire e da vivere grazie a «Vado!»
L’entroterra di Desenzano da scoprire e da vivere grazie a «Vado!»
L’entroterra di Desenzano da scoprire e da vivere grazie a «Vado!»
L’entroterra di Desenzano da scoprire e da vivere grazie a «Vado!»

Reinnamorarsi d’estate, del lago di Garda e delle sue colline: a piedi, o in bicicletta, attraverso percorsi mappati nel minimo dettaglio e rigorosamente ad anello, percorsi che non si esauriscono nella camminata ma che arricchiscono chi li utilizza con aneddoti, cenni storici, esperienze dal vivo ed esperienze social, la vendemmia, il «social dining» (una cena a casa di autoctoni, dove si mangia quello che preparano i patroni di casa: oltremanica li chiamano «supper club»).

Quasi un colpo di fulmine: questo (e tanto altro) è «Vado!», sottotitolo «outdoor experience»; vado nel senso di andare, di scoprire, di non stare fermi (si narra dovesse chiamarsi «Nom!», poi si è preferito in italiano): una decina di percorsi, 6 a piedi e 4 in bicicletta, accessibili a tutti e che insieme all’attività física preparano un racconto, un’esperienza di territorio.

Desenzano e San Martino, Centenaro e San Pietro, Pozzolengo: si comincia da qui, domani chissà.«Il nostro vuole essere turismo d’immersione - spiega Andrea Trolese, classe ’86 e co-founder di Vado! insieme alla moglie Olga e all’amico Alessandro Bocchio, classe ’85 - in cui turismo significa anche vivere la vita di chi è del posto». Nessun percorso classico, ma piuttosto «degustazioni, prodotti locali, aziende boutique, realtà domestiche». Un clic sul sito (vadoexperience.it), la scelta dell’itinerario (o del pacchetto), la prenotazione: tradizione e innovazione, in mezzo a campi e colline, tutto organizzato online.

«Vado! è un motto, un’esortazione - continua Trolese - Andiamo, scopriamo e impariamo la realtà circostante. Non siamo guide ma accompagnatori». Colpo di fulmine, si diceva: «Sono stato parecchi anni all’estero per lavoro, da poco son tornato in Italia. Ho portato mia moglie a Centenaro, abbiamo visto colline e vigneti: ecco, è così che mi sono reinnamorato della mia terra. Non solo: una volta eravamo al mercato, ci hanno fermato e ci hanno proposto un tour per sentieri a Bardolino. Possibile che a Desenzano non ci fosse niente del genere? E allora ci abbiamo pensato noi».

PERCORSI già mappati e disponibili, esperienze speciali (Vado! a vendemmiare, Vado! a raccogliere le olive), perfino una tratta cittadina, con gran finale al porto vecchio con workshop sulla storia e sulla preparazione del pirlo (solo al Campari, chiaro).

E domani? Vado! a cavallo, Vado! in barca, Vado! a Salò ma anche a Ponte di Legno. Work in progress permanente: «Per fare un paragone, potremmo definirci come gli Uber del turismo. E per questo offriamo opportunità, a chiunque conosca i percorsi di casa e abbia voglia di mapparli e mettersi a disposizione dei turisti. Non saranno guide, ma guru: ne abbiamo già una, Cinzia Ferrari, che si occupa dei percorsi in bicicletta». Vado! è già operativo, bastano un paio di clic. Info 338 1314301.

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