Vertice sul depuratore, Regioni assenti

Maria Stella Gelmini
Maria Stella Gelmini
Maria Stella Gelmini
Maria Stella Gelmini

Rimane in apnea il progetto del nuovo depuratore del Garda. In estrema sintesi è questo l’esito del viaggio a Roma svolto ieri dalla delegazione gardesana guidata da Aventino Frau e Maria Stella Gelmini, rispettivamente presidente onorario e presidente della Comunità del Garda con Giovanni Peretti presidente di Ats Garda Ambiente, l’associazione temporanea di scopo che riunisce gli enti locali della Riviera.

Non ci sono novità, ma una notizia c’è, e non è gradevole: le Regioni non si sono presentate a Roma. Come se la cosa non le riguardasse.

In agenda c’era l’incontro col direttore generale per la salvaguardia del territorio e delle acque del ministro dell’Ambiente, Gaia Checcucci. Sul tavolo i 132 milioni di euro che dovrebbero essere stanziati già dal Cipe per il progetto di collettazione delle acque gardesane. «Si, dovrebbero - ha commentato Peretti tornando da Roma-: anche stavolta ci è stato ribadito che quei soldi sono destinati alle opere di depurazione delGarda, ma rimane il timore che tali risorse possano essere dirottate per altre emergenze. Purtroppo c’è chi fa orecchie da mercante».

Nonostante l’invito ministeriale, infatti, i rappresentanti delle tre Regioni lacustri (gli assessori all’ambiente di Regione Lombardia, Veneto e Provincia autonoma di Trento, Claudia Maria Terzi, Gianpaolo Bottacin e Mauro Gilmozzi) non si sono presentati. Un contesto questo, che rischia di minare tutto quanto di buono è stato fatto finora.

«Nei prossimi giorni vedremo di muoverci a livello politico - annuncia Peretti - perché in questa fase è davvero indispensabile che tutti facciano la loro parte». L’assenza delle tre Regioni all’incontro aggiunge infatti nuove incertezze, che si aggiungono all’incognita sulla mancanza del sito che dovrebbe ospitare il nuovo depuratore per la sponda bresciana. L.SCA.

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