A Irma
non si muore
Montichiari «vola»

di William Geroldi
Irma con 132 abitanti è il più piccolo Comune bresciano
Irma con 132 abitanti è il più piccolo Comune bresciano
Irma con 132 abitanti è il più piccolo Comune bresciano
Irma con 132 abitanti è il più piccolo Comune bresciano

Se la morte, per dirla con Jorge Louis Borges, «è un’usanza che tutti, prima o poi, dobbiamo rispettare» a Irma, in Valle Trompia, quest’anno si sono ben guardati dal tener conto del monito. Zero decessi nella casellina che l'Istat riserva ai morti, l'unico paese bresciano i cui abitanti nel 2015 hanno pensato bene di procrastinare il poco ambito appuntamento.

CERTO, con appena 132 abitanti, il più piccolo Comune bresciano (record conteso da Magasa, appena dieci abitanti in più), può anche accadere statisticamente parlando; ciò non toglie che si tratti di un primato di buon auspicio. Certo, gli fa da controcanto il flebile segnale lanciato dalle vite umane, una sola nel 2015. Ma è saldo positivo in ogni caso, e chissà se quest'anno Irma ripeterà l'exploit.

Il 2015 appena fotografato dall'Istat ha le carte in regola purtroppo per passare alla storia come l'annus horribilis in termine di morti e di nati nel Bresciano. La popolazione complessiva in calo, 1.264.105 abitanti contro 1.265.077 è il combinato di un buon dieci per cento in più di decessi mentre i nati si sono assestati poco sopra l'asticella delle 11mila unità.

Sono stati 11.713 gli scomparsi nel 2015, 10.756 l'anno precedente: mille in più, di cui oltre l'ottanta per cento raggruppato, racconta il report annuale dell'Istat, nei primi quattro mesi dell'anno, con un paio di altri picchi a luglio e dicembre.

La graduatoria dei Comuni di questa particolare classifica mostra che non sempre i paesi più popolati sono quell in cui si registra il maggior numero di vittime. A parte Desenzano, suo malgrado al primo posto con 300 decessi, lo seguono a una considerevole distanza Lumezzane, con 230 e Montichiari con 186: in questo caso le due cittadine invertono le posizioni che solitamente detengono per numero di residenti.

L'ovest e la Franciacorta occupano le posizioni di immediato rincalzo: Chiari 175, Palazzolo 169 e Rovato 146. Segue un altro centro gardesano, Salò a quota 145; in Valle Camonica, Darfo con 143 e nella Bassa, Ghedi e Travagliato rispettivamente con 141 e 138 morti.

La statistica non dice nulla di una distinzione per età dei decessi. Ma la «concentrazione» dei morti nei mesi più freddi dell'anno ed in piena estate aiuta ad immaginare una grandissima prevalenza di persone anziane. E ciò rimanda al tema delle vaccinazioni, vivamente consigliate alla terza età: potrebbe aver ignorato le sollecitazioni? Ed in che misura, ad esempio, la paura per le morti sospette dopo le vaccinazioni somministrate nel dicembre 2014 avrà spinto gli anziani ad ignorare gli appelli? Domande destinate a restare per ora senza risposta, anche se nei mesi scorsi gli addetti ai lavori avevano già lanciato l'allarme per l’elevato numero di morti che si cominciava a leggere nelle statistiche. Timori divenuti realtà con il rapporto diffuso nei giorni scorsi. Archiviata la pratica decessi, si può passare ai nati, anche se la musica non migliora affatto. Poco più di 11mila i nati nel 2015, 200 in meno rispetto al 2014, 600 sul 2013, e addirittura mille in meno sul 2012. La classifica piazza stavolta al primo posto Montichiari con 261 nati, poco davanti a Desenzano con 252 e Rovato al terzo, 244. Giù dal podio, Palazzolo a 193 e con gli stessi numeri Lumezzane e Ghedi, 174. Più distaccati inseguono Chiari (154), Calcinato (147), Lonato (147) e Gussago (135). La cicogna invece si è fermata una volta sola a Irma, Incudine, Longhena, Magasa, Paisco Loveno e Valvestino.

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