Guarneri «libera» i commercianti dal giogo

di Francesco Gavazzi
Il sindaco Giorgio Guarneri
Il sindaco Giorgio Guarneri
Il sindaco Giorgio Guarneri
Il sindaco Giorgio Guarneri

Ha preso il largo la nuova amministrazione comunale di Castel Mella con l’insediamento del sindaco Giorgio Guarneri, leghista, a capo di una coalizione di centrodestra e la giunta che lo affiancherà nei prossimi cinque anni.

CLIMA CALDO, non solo dal punto di vista della temperatura, ma anche per le parole usate da maggioranza e opposizione e folla delle grandi occasioni nello spazio riservato al pubblico. Dopo il giuramento, la nomina degli assessori Tiziana Ippolito (vicesindaco, Bilancio e Tributi), Maura Conti (Istruzione), Michele Lodrini (Sport, Giovani, Cultura, Attività produttive), Daniele Mannatrizio (Ambiente e Lavori pubblici), Silvia Torchio (Servizi sociali) e l’elezione di Ettore Aliprandi come presidente del consiglio comunale, il neo sindaco Guarneri si è dichiarato, come da rito, sindaco di tutti i castelmellesi, anche di quelli che non lo hanno votato. A usare toni più forti e tutt’altro che accomodanti è stato, invece, Nicola Mauro, candidato sindaco sconfitto alle ultime amministrative con la civica Castel Mella Bene Comune. Nicola Mauro che, esponendo la dichiarazione di intenti dell’opposizione da lui guidata, ha mostrato un piglio forse mai esibito nemmeno durante l’ultima campagna elettorale. «Ho già fatto 5 anni di opposizione, due amministrazioni fa - esordisce Mauro rivolgendosi alla nuova maggioranza - e in 5 anni non avevate convocato manco una commissione. E quando, per legge, avevate dovuto costituire la commissione bilancio - prosegue Mauro - dopo due incontri non eravamo stati più convocati».

La nuova giunta, che di fatto ha riportato alla guida di Castel Mella il centrodestra dopo la parentesi Franzini, ha concluso la seduta votando un provvedimento che in campagna elettorale è stato «cavallo di battaglia» di Guarneri, ovvero l’abolizione dal 2017 della tassa per l’occupazione del suolo pubblico per i residenti. «Un provvedimento inutile e discriminatorio» controbatte la consigliera di minoranza Donatella Bonetti», che spiega: «Oltre al fatto che erano già esentati da questa tassa edifici pubblici, religiosi e sedi di enti senza scopo di lucro, l’abolizione ci riporta al pagamento obbligatorio della Tosap. Si tratta di un provvedimento - conclude Bonetti - impugnabilissimo davanti al Tar». «Evidentemente ci assumeremo davanti al Tar la responsabilità - risponde l’assessore Ippolito - la volontà di far pagare meno tasse ai nostri cittadini».

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