Osterie trasformate in sala prove
per dare vita al sogno melodico

La parata in occasione del concorso internazionale di Vienna del 1978Un’immagine d’epoca del gruppo  di strumentisti Il complesso può trasformarsi all’occorrenza in una vera orchestra
La parata in occasione del concorso internazionale di Vienna del 1978Un’immagine d’epoca del gruppo di strumentisti Il complesso può trasformarsi all’occorrenza in una vera orchestra
La parata in occasione del concorso internazionale di Vienna del 1978Un’immagine d’epoca del gruppo  di strumentisti Il complesso può trasformarsi all’occorrenza in una vera orchestra
La parata in occasione del concorso internazionale di Vienna del 1978Un’immagine d’epoca del gruppo di strumentisti Il complesso può trasformarsi all’occorrenza in una vera orchestra

Correva l’anno 1919. Angelo Rota ed il parroco don Giuseppe Forioli fondano il Corpo bandistico di Bovezzo. Il gruppo, formato all’inizio da una ventina di componenti, fissa il suo quartier generale in una stanza di palazzo Rota, dove si riunisce per le prove settimanali.

Dal 1925 al 1974 però - come risulta da un documento conservato nell’archivio parrocchiale - le sale prove diventano «itineranti»: dal bar Polisportiva all’osteria Musica Regina Artis, talvolta persino nelle stanze libere di qualche componente della Banda stessa. È nel 1975 che, con l’arrivo del nuovo parroco don Battista Gatteri, la formazione trova ospitalità nel teatrino del vecchio oratorio di via San Rocco, dove rimane fino ai primi mesi del 1979, anno della sua «trasformazione».

Il primo direttore fu il maestro Andreotti, che rimase sul podio della Banda per circa 8 anni. Seguirono poi i maestri Monchieri, rimasto a Bovezzo una trentina d’anni, Ravelli, Rizzolini, Monchieri, Montagnini e Clemente Duni, fino all’attuale direttore Giuseppe Tagliani, che la guida dal 1992.

ANCHE DI PRESIDENTI se ne contano parecchi, a partire proprio da Angelo Rota, al quale seguirono Nicoli, Carlo Passerini, Mario Veronesi, Antonio Stefana - cui venne intitolato il corpo bandistico -, Giancarlo Palazzani, Renato Ballini e, dal giugno scorso, Pierangelo Simonelli.

Per più di mezzo secolo la Banda ebbe un ruolo sociale ed educativo molto importante in paese. Ma è nel 1979 che avviene la svolta: l’11 settembre di quell’anno dalle radici della Banda nasce l’Accademia musicale Giovanni Gabrieli, che trova casa nei locali a pianterreno della scuola elementare, messi a disposizione dal Comune. Nell’Accademia sono presenti due formazioni: il Complesso filarmonico, formato attualmente da 57 elementi, che si propone come la naturale evoluzione della tradizionale banda musicale in banda sinfonica, e l’Orchestra di strumenti a corda. Sia l’una che l’altra hanno raggiunto un alto livello di preparazione, attraverso masterclass, concorsi e concerti anche di notevole importanza.

L’attività dell’Accademia comprende la scuola di musica con 115 iscritti seguiti da 17 insegnanti (oltre agli strumenti bandistici, si tengono lezioni anche per pianoforte, violino e chitarra) e la Banda giovanile composta da 20 elementi. Oltre ai corsi dedicati ai bambini, è stato introdotto anche un corso teorico-strumentale per adulti, mentre nel 2015 è stato completato l’inserimento dell’attività di insegnamento della musica in tutte le classi della scuola materna ed elementare del territorio. C.REB.

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