Lgh-A2A, sindaci
spiazzati dalla
bocciatura

La sede della Cogeme di Rovato: tra i Comuni  soci i distinguo sulla vendita di Lgh ad A2A restano marcati
La sede della Cogeme di Rovato: tra i Comuni soci i distinguo sulla vendita di Lgh ad A2A restano marcati
La sede della Cogeme di Rovato: tra i Comuni  soci i distinguo sulla vendita di Lgh ad A2A restano marcati
La sede della Cogeme di Rovato: tra i Comuni soci i distinguo sulla vendita di Lgh ad A2A restano marcati

Giancarlo Chiari La bocciatura dell’Autorità nazionale anticorruzione delal vendita del 51% di Lgh ad A2A senza una «necessaria» gara pubblica e il passaggio del dossier alla Corte dei Conti è arrivato nel momento più delicato della vita del corso iniziato due anni fa. Tra poche settimane verranno presentati i piani industriali che prevedono milioni di investimenti sul territorio della Bassa e della Franciacorta. La «censura» dell’Anac al matrimonio tra utility e l’istruttori della magistratura contabile non avranno ricadute sull’operatività dell’aggregazione, ma in teoria, molto in teoria, ogni atto potrebbe prestare il fianco a ricorsi e impugnazioni. Il «pasticcio» ha rinfocolato le polemiche che hanno accompagnato l’operazione. Ma al tirar delle somme la maggioranza degli amministratori continua a difendere il passo compiuto. Nessuno azzarda previsioni, ma molti sindaci reputano che a questo punto sia necessario un chiarimento alla luce del rischio di essere chiamati in futuro a rispondere di un eventuale danno erariale. In questa fase la posizione più delicata appare quella dei soci e del board di Lgh. Decisamente defilato il ruolo di A2A nella vicenda. FABRIZIO SCURI, che nel 2006, da presidente di Cogeme, aggregando le municipalizzate di Cremona, Pavia, Lodi, Crema, fece nascere nel Lgh di cui fu amministratore delegato non ha dubbi: «l’operazione, varata quando avevo già lasciato la guida di Lgh, più che un acquisto fu un intervento di valorizzazione della società che aveva aggregato le municipalizzate per contenere i costi ed investire. In questi due anni la partnership con A2A ha permesso di sviluppare un piano industriale che ne ha salvaguardato il patrimonio avantaggio del territorio, dislocando impianti in funzione della qualità del servizio». Paolo Formentini, all’epoca della cessione segretario della Lega Nord, contraria alle «nozze» tra A2A e Lgh, preferisce mantenere un profilo basso in vista dell’approdo in parlamento. «L’argomento non è più di mia competenza diretta - spiega - da alcune ore, alla luce della mia elezione a deputato, ho rassegnato le dimissioni dal Consiglio di amministrazione di Lgh». POLEMICO l’intervento di Andrea Bianchi, sindaco di Trenzano ed esponente di Casa Pound. «L’Autorità nazionale anticorruzione ha riaffermato quanto avevo sostenuto fin dall’inizio delle trattative: per cedere Lgh ad A2A serviva il bando ad evidenza pubblica. Io lo avevo anche scritto con il prezioso aiuto dell’avvocato Alessandro Asaro in una delibera del Consiglio Comunale. Ma evidentemente le decisioni erano state prese a prescindere». Ecumenico il commento del sindaco di Passirano Francesco Pasini: «In Italia funziona solo la Chiesa: nel nostro Stato non ci son o certezze. Sull’operazione furono consultati studi legali considerati i migliori del settore che diedero tutti pareri positivi motivati». Sulla stessa lunghezza d’onda il primo cittadino di Castrezzato Gabrielle Lupatini. «L’elezione del Consiglio di amministrazione di Cogeme era stata laboriosa e per la scelta della partnership di A2A, con la cessione del 51 percento di Lgh, approvata dalle altre municipalizzate che detenevano insieme la maggioranza. Il board di Cogeme guidato all’epoca dal presidente Giuseppe Mondini, si rivolse ai migliori studi legali che diedero parere positivo: mi domando cosa potessimo chiedere di più per capire se fossimo nel giusto». TACE invece l’attuale presidente di Cogeme Dario Lazzaroni. Stupito della bocciatura dell’Anac anche Gianluca Cominassi. «Il board di Cogeme - ricorda il primo cittadino di Castegnato - commissionò e pagò le parcelle degli studi legali più quotati, che avallarono le procedure di vendita di Lgh. L’assemblea dei sindaci ne fu informata, tanto che il nuovo presidente eletto dalla maggioranza che cambiò il Consiglio di amministrazione di Cogeme, perfeziono l’operazione. Vedremo cosa succederà». Ilario Cavalleri, sindaco di Erbusco, Comune socio storico che lo scorso anno è uscito dalla compagine di Cogeme tiene a precisare: «L’Anac rinviando il giudizio alla Corte dei conti, non ha fermato l’attività né il patto con A2A. Cogeme prosegue l’attività come di consueto, così come Lgh, per cui presenterà il bilancio e proseguirà l’attività, allora aveva consultato i migliori studi legali: di più non si poteva chiedere». Ma per l’Anticorruzione «la scelta di limitare il perimetro dei soggetti a cui cedere le azioni di Lgh alle sole quotate partecipate da enti locali, anziché alle società quotate tout court e non partecipate da enti locali, non risponde al principio di libera concorrenza». •

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